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Ragionieri: «Il concordato così non serve»

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E questo perché il concordato preventivo, per come è attualmente impostato, «non è appetibile». Per questo Ragionieri e Commercialisti attiveranno nei prossimi giorni un tavolo comune per mettere a punto una proposta di modifica. Moretti non anticipa nulla perché l'ipotesi «dovrà essere approvata prima dai Consigli nazionali» ma individua intanto i punti di debolezza della governativa contenuta nel maxi-decreto che accompagna la Finanziaria: «Chi lo farà? Il concordato non è appetibile sia per le aliquote previste (il 9%) sia perché non si danno garanzie sui controlli. Quindi prevedo che l'incasso sarà molto attenuato, a meno che non si cambi il provvedimento e diventi molto più appetibile anche per i commercianti e gli artigiani. Quindi bisogna attenuare i controlli e abbassare le aliquote». Infine Moretti esprime altri due dubbi: il provvedimento non è «neutrale», ovvero potrebbe indurre disparità tra i contribuenti, tra chi aderisce e chi no; «se andrà in vigore l'Ires e ci sarà l'aliquota del 33% che vantaggio avranno le Srl ad aderire?».

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