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Finanziaria, l'Ecofin sospende il giudizio

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«È un piano che va ancora analizzato nei suoi singoli elementi» ha detto il commissario europeo Pedro Solbes mentre anche Tremonti sottolineava che l'illustrazione delle riforme «che hanno carattere strutturale» era un atto dovuto, «tutti hanno esposto la propria politica di bilancio e anche noi lo abbiamo fatto». Per il resto la riunione Ecofin è servita ai 15 per ribadire la fiducia su una ripresa che ormai si intravede all'orizzonte. «Direi che c'è cauto ottimismo - ha sintetizzato Tremonti a nome dei colleghi - sul fatto che l'economia europea abbia svoltato il giro di boa della crescita». Un parere che però trova scettica la Bce. Ernst Welteke, membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea, teme che «le speranze per gli europei di una ripresa trainata dagli Stati Uniti potrebbe ancora essere deluse. Siamo cautamente ottimisti, ma coscienti dei rischi esistenti». I ministri delle finanze hanno dato luogo a un Ecofin più breve del consueto ma molto produttivo per l'Italia. Dalla riunione è giunta anche infatti l'indicazione a favore di più ricerca e innovazione per dare gambe robuste all'economia europea. La presidenza italiana è riuscita infatti a finalizzare un accordo politico sulla proposta di direttiva sui servizi di investimento, aprendo così la strada alla fine del monopolio delle contrattazioni mobiliari in Borsa. Il piano per la crescita, proposto in giugno dal ministro dell'economia Giulio Tremonti, si arricchisce quindi di nuovi contenuti: capitale umano, ricerca e innovazione accanto a infrastrutture e grandi opere. Una trasformazione accolta con «grande favore» dallo stesso Tremonti: «Il nostro piano conteneva una certa enfasi sulle infrastrutture fisiche non perché siamo primitivi, ma perché sappiamo che il project financing funziona soprattutto in questo settore e va ancora studiato in un altro campo. Ma accogliamo con grande favore l'ipotesi di un'estensione». Sul tavolo dell'Ecofin è arrivata la proposta riassuntiva della Commissione Ue: 29 progetti per un costo complessivo di 220 miliardi di euro da qui al 2020. In questa cornice, il contributo del Consiglio si è concentrato soprattutto su tre aree chiave: le grandi reti di trasporto dell'energia, le reti di comunicazione a banda larga e gli investimenti in ricerca e sviluppo. Il piano sarà discusso dal vertice di Ottobre, ma l'approvazione definitiva dell'elenco delle opere sarà presa solo al summit di dicembre. L'Ecofin tornerà a parlarne nei dettagli nella riunione del 25 novembre. «Un'adozione tempestiva delle misure finanziarie e amministrative proposte dalla Commissione è un elemento chiave», ha rilevato il commissario Ue agli affari monetari ed economici Pedro Solbes, che ha illustrato la «road map» proposta dall'esecutivo. Bruxelles ha valutato impatto del piano sul Pil europeo tra lo 0,6% e l'1%. «Ma molti ministri - ha riferito il presidente della banca europea per gli investimenti Philippe Maystadt - su questo aspetto sono stati prudenti: l'obiettivo non è tanto l'impatto immediato sulla congiuntura, ma piuttosto il miglioramento del potenziale strutturale di crescita nel lungo periodo».

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