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di FABRIZIO DELL'OREFICE «SE C'È qualcuno che oggi ha avuto un danno oggettivo, questi ...

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La linea nel governo e nella maggioranza è proprio questa: minimizzare. Intanto, riecco i franchi tiratori. Che restano in agguato per tutto il giorno, quando si vota il disegno di legge Gasparri sul riassetto radiotelevisivo. E vanno a segno una sola volta (quando diventano ben 35), per soli sei voti: quanti ne bastano per far passare un emendamento di Rifondazione comunista che vieta i bambini sotto i 14 anni di partecipare a spot televisivi. Il governo viene battuto alla Camera a ora di pranzo, per il resto tutto fila liscio, anche se tra le tensioni: via libera alla definizione del controverso Sic (Sistema integrato delle comunicazioni), i tetti antitrust, ma anche l'emittenza locale e i compiti dell'Authority. Minimizzare, dunque. È un coro nella Cdl: non c'è nessun «problema politico», si è trattato solo di un «incidente» di scarsa importanza che non stravolge la legge sul riordino radiotelevisivo. Per il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri il voto dei franchi tiratori è stato semplicemente «emotivo» trattandosi di una norma a difesa dei minori. E non tutti avrebbero compreso per cosa hanno votato: qualcuno, secondo il ministro, «pensa di aver votato contro gli spot nei programmi dei bambini mentre ha votato contro i bambini negli spot». In conseguenza di questa norma, fa notare Gasparri, non potrebbe più andare in onda nemmeno lo spot sui volontari del servizio civile che aiutano i bambini con handicap. In ogni caso, conclude, credo che si possa vivere benissimo anche senza i bambini che pubblicizzano pannolini e biscottini. La Lega accusa una parte degli alleati. Il capogruppo Alessandro Cè sottolinea: il voto è la dimostrazione che a gennaio ci dovrà essere «la resa dei conti» nella maggioranza. Per il ministro Rocco Buttiglione, invece, qualcuno della maggioranza è caduto nella «trappola» tesa dall'opposizione e quindi la maggioranza «ha peccato di ingenuità». A novembre, rilancia il capogruppo dei senatori di Forza Italia Renato Schifani, «chiuderemo definitivamente la partita al Senato». Canta vittoria il centrosinistra. I deputati dell'opposizione si alzano in piedi e gridano: libertà, libertà. Per il segretario dei Ds Piero Fassino, «il Parlamento non è asservito quando è libero di votare». Francesco Rutelli, leader della Margherita, chiede «non di fare imboscate» ma di modificare il ddl Gasparri per renderlo coerente con la Costituzione e con la libertà. Intanto si gode «una grande vittoria parlamentare» che ha creato «un grosso problema politico» alla Cdl. È «una bella sberla per il governo», aggiunge Oliviero Diliberto (Pdci), che dimostra come la maggioranza sia allo sbando. Fausto Bertinotti (Prc) si dice convinto che quella vista a Montecitorio non è l'ultima sconfitta del governo Berlusconi: altre ci saranno in futuro. Stamattina si ricomincia, probabilmente con il voto finale al disegno di legge che potrebbe arrivare già nel pomeriggio.

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