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Ds, naufraga subito il «nuovo soggetto»

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Ma trova subito la contestazione interna, il correntone non ci sta. Il segretario dei Ds sfrutta il comizio conclusivo della Festa dell'Unità, davanti a 300mila persone (secondo gli organizzatori) per lanciare la sua proposta: costruire «un nuovo soggetto politico progressista e riformista» sostenendo che «la spinta all'unità che contiene la proposta di Prodi non può essere lasciata cadere. Anzi, sollecita a dare una risposta che non si esaurisca soltanto nel passaggio elettorale» per il rinnovo del Parlamento europeo. Dunque per Fassino è il momento di rivolgersi al popolo dei Ds per chiedere il consenso sull'idea di una lista unitaria alle elezioni europee, lanciata da Prodi a luglio, sotto l'egida della sua leadership, che va «pensata come il primo passo di una riorganizzazione del campo del centrosinistra». E per superare le diffidenze interne rilancia: «La parola va agli iscritti a tutti i nostri iscritti» con un referendum che riguardi la lista unica e il progetto politico che deve seguire a questo appuntamento elettorale. Ma spiega: «Se ci si unisse solo per qualche settimana di campagna elettorale, per poi tornare a dividersi il giorno successivo al voto - avverte il segretario dei Ds - gli italiani non capirebbero. Perché non basta una spallata elettorale per mettere in campo una nuova guida politica per l'Italia». Il leader della Quercia ritiene che il nuovo soggetto deve essere «in grado di rappresentare almeno un terzo dell'elettorato e di guidare un'alleanza di centrosinistra larga, dal centro moderato a Rifondazione Comunista» ma assicura i militanti e gli iscritti della Quercia di «non pensare ad un partito unico, bensì ad un "soggetto federativo" che non richiede a nessuno di sciogliersi e di rinunciare alla propria storia ma che consente di sperimentare una nuova aggregazione con la gradualità necessaria per dare all'intero progetto radici robuste». Poi si sofferma su come devono collocarsi nel Parlamento europeo gli eletti nell'eventuale lista unica, visto che il centrosinistra aderisce a tre diversi gruppi. Secondo Fassino si tratta di una «forma federativa che può permettere a ciascuno di mantenere le proprie affiliazioni internazionali». Secondo il segretario dei Ds «i rischi» di questa nuova sfida del soggetto riformista «possono essere affrontati ed evitati proprio perché il partito è forte e sicuro di se». Fassino insiste sul punto che la Quercia proprio per la sua «maggiore forza» può diventare «lievito per l'intera alleanza» e ricorda una frase di Vittorio Foa che «in politica conta quel che muove, e soprattutto chi lo muove». Il Correntone Ds dice di no. Chiede un dibattito di «rango congressuale» e rilancia come controproposta l'idea di un «patto federativo di tutta l'opposizione», con la scelta di apporre sulle schede dei partiti del centrosinistra anche il simbolo dell'Ulivo per il rinnovo del Parlamento Europeo. il coordinatore del Correntone Fabio Mussi commenta: «Non mi ha convinto sulla questione di lista, poi non so perchè si chiama lista unica, visto che il contenuto è di tre partiti. Vedo - ha aggiunto - che è sparita a prospettiva di un partito unico riformista». «La proposta di Fassino è quella di un nuovo soggetto politico, quindi di andare progressivamente a un nuovo partito. E le ragioni della mia contrarietà a questa proposta restano valide» aggiunge Cesare Salvi, leader di Socialismo 2000.

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