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Sviluppo e famiglia capitoli ancora aperti

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Trattative serrate sulla Finanziaria. An e Udc aumentano la pressione, retromarcia di Tremonti

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O almeno per il pieno accordo all'interno della Casa delle Libertà. Il primo è quello relativo alla famiglia, il secondo sono i fondi per lo sviluppo. C'è poi un altro capitolo che per ora è solo abbozzato e deve essere completato: i condoni, a cominciare da quello edilizio. Cominciamo dalla famiglia. L'Udc è su tutte le furie perché accusa Tremonti di aver cambiato le carte in tavola. Nel vertice della Cdl di due giorni fa il ministro dell'Economia aveva dichiarato che il fondo a disposizione di questo capitolo era di 540 milioni di euro ma questi ieri sono diventati appena 100. E volano parole grosse. Tanto che i centristi decidono di esternare anche la protesta. «Gli impegni concordati a favore delle famiglie ammontavano a 540 milioni di euro. Impegni che vanno rispettati», dice il capogruppo alla Camera dell'Udc Luca Volontè, secondo il quale in mancanza di ciò «sarà la sede parlamentare a stabilire che quell'accordo alla lettera venga mantenuto». E il senatore centrista Maurizio Eufemi annuncia: «Siamo fortemente preoccupati noi e il nostro elettorato per le anticipazioni sulla legge finanziaria e per le scelte che si vanno delineando nella manovra di finanza pubblica». «Questa legge finanziaria - aggiunge Eufemi - non può non contenere interventi significativi a sostegno della famiglia e soprattutto per quelle giovani con bambini e per quelle che sostengono gli anziani. Sono per noi questioni irrinunciabili aggravate oltretutto dai ritardi nella realizzazione del secondo modulo fiscale». E sulle pensioni fa sentire la sua voce il ministro Rocco Buttiglione che promette vigilanza contro colpi di mano dell'ultima ora. Discorso diverso sui fondi per lo sviluppo, al cui presidio si è posta Alleanza nazionale. La posizione è stata sintetizzata dal coordinatore Ignazio La Russa: «La prossima legge finanziaria non deve essere solo più di rigore ma anche di sviluppo, perché quello che avevamo chiesto - cioè collegialità, priorità e soprattutto ripresa economica - deve diventare, come sta diventando realta». La Russa però si dice conscio del fatto che «dobbiamo continuare a tenere ferma la rotta: è vero, abbiamo rallentato, ma non abbiamo modificato la rotta. Non abbiamo aumentato le tasse e stiamo facendo le riforme». «Siamo in un periodo di vacche magre, mentre la sinistra ha avuto la fortuna di governare in un periodo di vacche grasse e, tuttavia, è riuscita a farsi mandare a casa dagli elettori: immagino cosa avrebbe fatto - ha osservato La Russa - se avessero avuto la sfortuna di governare, come sta accadendo a noi, dopo due guerre internazionali, il terrorismo, la crisi economica mondiale e quant'altro». Getta acqua sul fuoco il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti: «Siamo in dirittura d'arrivo». Ma dopo si aprirà il dibattito con le parti sociali. Anche Confindustria, per bocca del vice-presidente Guidalberto Guidi, giudica «poco entusiasmante» la manovra che sta prendendo forma. I sindacati hanno già preannunciato lo scontro. E per una volta è la Cisl a non fare sconti.

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