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Guerra della TV, l'Ulivo spera nei centristi della Cdl

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Attesa per la decisione dell'Udc sugli emendamenti. Per l'opposizione «è incostituzionale»

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«Rivolgiamo un invito fermo alla maggioranza a modificare, sulla base del messaggio del capo dello stato e delle relazioni dei presidenti delle Authority antintrust e per le telecomunicazioni, il testo di questo disegno di legge pericoloso per il pluralismo e la libertà d'informazione», ha detto il capogruppo ds a Montecitorio Luciano Violante, in una conferenza stampa insieme a tutte le forze dell'Ulivo. Sulle nuove regole per le tv c'è attesa per quanto deciderà l'Udc, che, critica su alcuni punti, in particolare sul cosiddetto Sic, sistema integrato delle comunmicazioni, potrebbe presentare degli emendamenti. I centristi decideranno che cosa fare nell'ufficio politico di mercoledì prossimo. Ma Forza Italia, An e Lega vorrebbero licenziare la legge così com'è, evitando una quarta lettura al Senato, entro la prime settimane di ottobre. Italo Bocchino, di An, che ha invece già presentato un emendamento, si è detto pronto a ritirarlo se tutta la Casa delle libertà sosterrà il testo così com'è. Il centrosinistra è pronto a sostenere qualsiasi modifica che serva a «limitare i danni». Per il capogruppo della Margherita Pierluigi Castagnetti, si tratta infatti di una riforma di rilevanza costituzionale che tocca la libertà e il pluralismo dell'informazione, ed è tutta tesa a favorire le aziende di Berlusconi. I rappresentanti dell'Ulivo hanno denunciato che c'è già il sorpasso delle reti Mediaset su quelle Rai, e che tutta la loro raccolta pubblicitaria ha già superato quella della carta stampata. Una quarantina di associazioni sindacali e professionali, dalla Federazione della stampa alla Federconsumatori, ha sottoscritto un appello, e annunciato una manifestazione contro la Gasparri, che consolida il monopolio e penalizza l'editoria. Il ministro delle Comunicazioni Gasparri si dichiara però «sereno e soddisfatto» per l'arrivo in aula del provvedimento, assicurando di attendere con altrettanta serenità gli orientamenti dell'Udc, che ha espresso una certa perplessità. «Sono aperto a tutti gli spunti provenienti da vari gruppi», ha detto il ministro. Secondo il relatore Paolo Romani, di Forza Italia, «l'importante è che la legge venga approvata abbastanza velocemente: le eventuali modifiche creerebbero problemi a chi, come la Rai, deve avere il supporto legislativo per entrare nel mondo del digitale». M.M.

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