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Braccio di ferro An-Tremonti su condono e sviluppo

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Il partito di Fini chiede una sanatoria edilizia «mini» e più risorse per favorire la ripresa

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Toccherà a Berlusconi in un vertice di maggioranza tentare di tirare le fila della manovra e dirimere i contrasti. Ieri An ha tenuto un proprio vertice e un incontro con Tremonti, e quest'ultimo non sarebbe andato bene. Un braccio di ferro sarebbe in corso: il partito di Fini chiede che il condono edilizio sia «mini» e che, visto che i dati macroeconomici dell'Italia sono buoni, si ottenga da Bruxelles più elasticità di manovra al fine di liberare risorse per lo sviluppo. Tutta la partita, inoltre, è intimamente connessa con la questione della riforma delle pensioni, sulla quale sono in agguato sia i sindacati che non la vogliono, sia gli imprenditori ai quali l'ipotesi governativa non basta. Al vertice di oggi, convocato per il primo pomeriggio, il premier, insieme al ministro del Tesoro e ai segretari dei partiti della coalizione, dovrà quindi trovare la soluzione sulla riforma delle pensioni, sulla quantità di risorse da destinare allo sviluppo, sull'estensione del condono edilizio sul quale si scaricano molti malumori. Ieri a Palazzo Chigi Fini ha parlato a lungo con il ministro delle Politiche Agricole, Alemanno, e il vice ministro dell'Economia, Baldassarri, su finanziaria e pensioni. Poi seconda riunione stavolta con Tremonti, ma non ne sarebbero venuti gli esiti sperati da An. Questa preme per trovare comunque risorse per lo sviluppo, pena l'impossibilità per l'economia nazionale di avviare la ripresa. A Via della Scrofa si rileva che il rapporto deficit-pil è vicino al 2,3-2,4%: lontano dal tetto del 3% indicato nel Patto di stabilità europeo. Quindi An preme perché questo sia gestito a livello europeo per ottenere margini più ampi e reperire risorse per lo sviluppo. Tremonti però non sarebbe per questa linea. Inoltre An teme che il condono edilizio non sia introdotto in finanziaria ma in un decreto ad hoc. Questo toglierebbe la possibilità di intervenire in Palramento sulla sua definizione. In questa situazione, Baldassarri ha osservato che «non esiste sviluppo vero se si sfondano i conti pubblici, ma, col semplice rigore ragionieristico nella finanza pubblica, si affonda l'economia». Intanto, le indiscrezioni sui contenuti possibili della Finanziaria restano pressocché le stesse di ieri, salvo che sarebbe «caduto» il ventilato mini-ticket sulle ricette mediche del quale (nella misura di 0,50 euro) si era parlato. Prendebbe invece corpo un intervento per le famiglie con bambini piccoli. Si dovrebbe inoltre avere una legge Tremonti-ter ancorché la edizione bis sia sotto la critica Ue. Infine sul condono, Peretti, del direttivo del gruppo Udc di Montecitorio, ha detto che i Comuni non avrebbero il carico delle urbanizzazioni che dovrebbero competere a chi fa la sanatoria. D. T.

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