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Si punterebbe a incamerare 1 miliardo e mezzo

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Ma anche nella maggioranza una sanatoria degli abusi viene subita da molti come una medicina amara e difficile da mandar giù. Nella coalizione solo FI appare accogliere il condono senza discussioni. An, Lega e soprattutto Udc sono molto più prudenti. Lo strumento sarà probabilmente un decreto legge. Le ipotesi tecniche dell'Economia sono già pronte. I contenuti saranno oggetto di un prossimo incontro tecnico-interministeriale in agenda mercoledì, secondo fonti di governo. La sanatoria punterebbe ad incassare almeno 1,5 miliardi e riproporrebbe l'impianto del 1994. Si ipotizza un range di incasso compreso tra 1,5 e 3 miliardi. Ieri è stata ventilata anche l'ipotesi di estendere a 350 metri quadrati, rispetto ai 250 sui quali si è ipotizzato finora, la superficie da sanare. Si sta discutendo anche sulla data ultima (dicembre 2002 ma anche giugno 2003) da fissare. Difficile, però, che questa proposta riceva, almeno in simili termini, il via libera di An, favorevole solo a un mini-condono «dimensionato - osservano esponenti del partito - e improntato a grande prudenza e garanzia». La quadratura del cerchio sarà affidata, come di consueto, a un vertice politico con Berlusconi che si terrà in settimana. Intanto, quanto al concordato fiscale preventivo per le imprese, previsto dalla delega fiscale, sarà biennale e riguarderà 2003 e 2004, ma l'articolato non sarà pronto prima della fine della settimana, poi dovrà essere discusso coi commercialisti che gestiranno l'operazione sul campo. L'anno 2002, per il momento, invece, resterà in sospeso, almeno fino alla chiusura dei termini per l'invio telematico delle dichiarazioni dei redditi.

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