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Dipendenti della Difesa, diecimila posti a rischio

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Infatti si parla di diecimila posti a rischio di esubero. In che cosa consiste, ce lo spiega Giancarlo Pittelli, del Flp-Usae settore Difesa. «Si tratta di una tabella di equiparazione, concordata con CGIL-CISL-UIL e approvata in questi giorni dal Ministro dell'Economia, che prevede il passaggio nei ruoli civili dei militari fisicamente inidonei - ci spiega fuori dai cancelli del ministero - Nulla da dire per questi colleghi più sfortunati, qualche centinaio all'anno circa, però aspetta un attimo - incalza - Abbiamo paura che la tabella verrà applicata anche per il transito, nei ruoli dei civili, del personale militare in esubero, per come previsto dal Decreto Legislativo 215/2000». La normativa a cui si fa riferimento è un'operazione di salvataggio per il personale militare in esubero (diverse migliaia, soprattutto marescialli e tenenti colonnello). Una normativa, però che se applicata con i parametri della tabella potrebbe portare i militari ad occupare posti in organico nei livelli superiori dei ruoli civili conserveranno tutti i benefici economici acquisiti. Una sorta di "tappo" che aumenterà ulteriormente il numero degli esuberi del personale civile. «In altre parole - evidenzia Pittelli - alla stessa scrivania potrebbero sedere un dipendente civile che guadagna 1000 euro al mese, e un collega ex militare, che, senza avere l'esperienza e le conoscenze professionali del civile, occuperà un posto di livello superiore prendendo quasi il doppio di stipendio». «Una situazione intollerabile - afferma contrariato l'esponente sindacale- che rischia di esplodere. Anche perché- conclude l'esponente dell'FLP-USAE- non è stato rispettato l'accordo politico del 1996 con l'allora Ministro Andreatta dove si prevedeva la civilizzazione del ministero, la salvaguardia del ruolo e delle attività del personale civile e la tutela dei posti di lavoro». Una situazione oggettivamente difficile, se si pensa che già mercoledì scorso in un incontro a Roma tra il Sottosegretario alla Difesa, Cicu e i sindacati, non sono arrivate risposte rassicuranti in merito al processo di ristrutturazione del ministero: ad esempio, per uno degli stabilimenti della Difesa tra i tanti ancora in bilico (il "Genio" di Pavia, 260 addetti) è stata confermata la chiusura. Ma la scure del Governo - fanno sapere i sindacati- potrebbe andare oltre, visto che, per effetto della legge delega e senza un confronto serio con le parti sociali, si prospetta un ulteriore ristrutturazione. Non bastano a placare le acque le prossime 1043 assunzioni nell'esercito in deroga al blocco del turn over per il 2003.

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