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«Non si possono sanare gli ecomostri». Anche l'opposizione insorge

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Dopo l'annuncio del presidente del Consiglio che la sanatoria sarà nella Finanziaria e avrà un impatto da 1,5 miliardi di euro, An frena, mentre insorgono il centrosinistra e le associazioni ambientaliste. Ad alzare i paletti è per prima An. «Il condono - dichiara il ministro per le Politiche agricole, Gianni Alemanno - non può essere un viatico per giustificare scempi ambientali. Su questo sono perfettamente d'accordo con il ministro dell'Ambiente, Matteoli». Secondo Alemanno, si potranno condonare «solo piccoli abusi, come le costruzioni delle case nelle periferie metropolitane», mentre sull'altro fronte bisogna fare «una campagna contro gli ecomostri». Da parte sua, il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, si augura che il condono «non riguardi solo alcuni pezzi del territorio». Difende la sanatoria il coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi, per il quale il condono edilizio non finirà per premiare i furbi. «Non si tratta di un condono - sostiene Bondi - che ha come obiettivo e conseguenza quella di giustificare, coprire e rendere possibili scempi edilizi, ambientali e urbanistici. È una misura volta a chiudere contenziosi su infrazioni che per lo più nascono dalla complessità di molte leggi che abbiamo nel nostro Paese». A far soffiare venti di guerra contro l'esecutivo è la diessina Giovanna Melandri, che istiga i ministri dell'Ambiente e delle Infrastrutture a dar battaglia all'interno dell'esecutivo. Un'opposizione forte al condono edilizio è annunciata anche dal presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, il quale avverte che, qualora passasse in Parlamento, la sua Regione farebbe ricorso alla Corte costituzionale. E all'appello chiama anche i sindacati. Che rispondono subito. «Siamo sempre stati contrari ai condoni fiscali ed edilizi - afferma il leader della Cisl, Savino Pezzotta - perché inducono a comportamenti non virtuosi». Anche il deputato della Margherita e presidente di Legambiente, Ermete Realacci, lancia un appello all'opposizione, definendo «patetico e ridicolo il tentativo della maggioranza di minimizzare la gravità di un nuovo condono edilizio». Per il presidente dei verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, «il condono edilizio è un incentivo all'illegalità». Le dichiarazioni di Berlusconi sulle pensioni, sulla necessità di interventi strutturali sulla previdenza, ormai «ineludibili», fanno insorgere anche i sindacati. Su richiesta della Cgil, i tre leader delle confederazioni sindacali si incontreranno oggi per discutere di pensioni, di quello che già si sa della Finanziaria e della situazione economica generale del Paese. Per il segretario della Cisl, Savino Pezzotta, è «fuori da qualsiasi progetto» la riforma delle pensioni prospettata dal governo. «Della riforma non abbiamo bisogno» gli fa eco Luigi Angeletti, segretario generale di Uil. Dalla Cgil arriva l'auspicio che l'incontro di oggi porti all'individuazione di un persorso comune di pressione sul governo. Nello scontro sulle pensioni si inserisce il vice segretario del nuovo Psi, Donato Robilotta, che giudica «irresponsabile chi, come Bossi, che è diventato centralista e conservatore, blocca la riforma pensando di tirare a campare fino al 2008».

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