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Condono, sarà solo una mini-sanatoria

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Il governo punta a un gettito fra 1 e 2,5 miliardi di euro. Levata di scudi degli ambientalisti

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Sarà una serie di incontri tecnici che si terranno nei prossimi giorni tra i diversi ministeri coinvolti a mettere a punto i dettagli del deligato tema. Sul tavolo ci sarebbe anche l'ipotesi, caldeggiata da An, di allargare il condono ai grandi comuni che ancora non hanno adottato i piani regolatori e che si trovano soprattutto nel Sud della penisola. Il condono è uno dei temi caldi della Finanziaria, che continua ad essere oggetto di interminabili riunioni tra le varie forze della maggioranza, insieme alle pensioni. Forse a causa delle divergenze ancora esistenti è saltato il nuovo vertice dei leader della maggioranza, previsto per ieri sera. Un confronto che guarda anche ai contenuti. Il 2004 segnerà infatti la riduzione della nuova Irpeg (l'Ires) al 33%, che sarà accompagnata da un depontenziamento dell'Irap. La manovra avrà certamente un pacchetto sviluppo con la Tremonti tecnologica, la 488 estesa agli investimenti in innovazione e la misura «colbertiana», annunciata da Tremonti a Cernobbio, per favorire spese in ricerca delle imprese. Oltre a definire i confini della sanatoria edilizia il governo sta ragionando sull'opportunità di legare questa misura alla prossima manovra, inserendola direttamente o attraverso un collegato, oppure adottare uno strumento ad hoc come un decreto legge. Questo anche perché, fanno notare fonti vicine al dossier, inserire il gettito in Finanziaria vorrebbe dire alimentare gli appetiti di molti per l'utilizzo di queste risorse. C'è però da coprire comunque la parte di una-tantum indicata nella prossima manovra (si stima in 10 miliardi) e il condono potrebbe servire in parte a questo, in mancanza di altre risorse. La decisione è dunque tutta politica mentre i dettagli tecnici dovrebbero emergere a breve. Già da tempo gli ambientalisti, Legambiente in testa, denunciano i pericoli gravissi del condono edilizio, a cominciare dall'effetto annuncio: basta che se ne parli e nel Belpaese partono migliaia di ruspe, cantieri abusivi e le case spuntano come i funghi. Per il leader dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, il condono edilizio non è altro che «un'istigazione a delinquere». Ma le illegalità edilizie sono già molte: ammonterebbero a 362.676 - secondo una stima di Legambiente e Cresme - le costruzioni interamente abusive sorte tra il '94 e il 2002. Intanto, in base ai dati ufficiali calcolati dal ministero dell'Economia e Finanze secondo il criterio di competenza, le entrate fiscali segnano una crescita del 5,3% nei primi sette mesi dell'anno, un incremento che scende ad un +2,1% se non si considerano gli incassi dei condoni. Nel periodo gennaio-luglio 2003 sono state accertate entrate tributarie dello Stato, calcolate secondo il criterio della competenza, per un ammontare pari a 187.583 milioni di euro, in crescita di 9.444 milioni di euro (+5,3%) rispetto allo stesso periodo del 2002. Le entrate relative al condono 2003 ammontano a fine luglio a 5.878 milioni di euro. St. Mor.

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