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Un anno dopo altri soldi dall'Italia per finanziare i giornali di Milosevic

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Ecco cosa scrisse allora una rivista italiana specializzata nell'Est europeo: «Cominciamo questa rassegna di aggiornamenti in breve con un particolare che può sembrare folcloristico, ma che è pur sempre un indice di quale sia il ruolo dell'Italia nella crisi del Kosovo. Tutti questi ultimi giorni il quotidiano di Belgrado "Politika", organo del Partito Socialista di Milosevic, è uscito con una vistosa reclame in prima pagina della Telekom serba, una società nella quale l'azienda pubblica italiana Stet, come abbiamo più volte ricordato, detiene un'importante quota. L'Italia non si limita quindi al ruolo fondamentale svolto con il versamento, in occasione della privatizzazione della Telekom, di fondi senza i quali difficilmente Belgrado avrebbe potuto permettersi le operazioni militari degli ultimi mesi, ma prosegue anche ora contribuendo di fatto a finanziare la propaganda del regime (e questo mentre i quotidiani d'opposizione vengono chiusi con leggi degne del Minculpop). Non vi è quindi da meravigliarsi se il ministro Dini, a più riprese sponsor del regime serbo, si preoccupi sempre, oggi come all'indomani del massacro di Drenica, di indicare negli albanesi del Kosovo il principale problema: "E' stato compiuto un importante progresso verso la creazione di condizioni per la soluzione della situazione in Kosovo attraverso i mezzi politici sui quali l'Italia ha insistito fin dall'inizio della crisi", ha affermato Dini in dichiarazioni riportate ieri dal quotidiano "Blic". "Sono tuttavia di grande ostacolo le proteste e l'insoddisfazione espressi dai rappresentanti della minoranza albanese rispetto all'accordo Milosevic-Holbrooke", ha proseguito Dini, il quale ha concluso affermando che "nessun rappresentante della comunità internazionale ha mai fatto alcuna promessa ai rappresentanti della minoranza nazionale albanese in merito all'indipendenza della provincia meridionale della Serbia". L'impiego del termine "minoranza nazionale albanese" e di quello "provincia meridionale della Serbia" dà una misura del completo sostegno di Dini alle posizioni serbe sul Kosovo». Da "Notizie Est - Balcani" n. 92, 18 ottobre 1998

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