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Bruti Liberati convoca d'urgenza la giunta dell'Anm mercoledì prossimo

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«Delirante», «inaudito», «assurdo». Sono prese di posizione durissime, ma anche stupite, quelle che sbocciano tra le file dell'opposizione. Furiose, quelle che giungono dai magistrati. Il primo a intervenire è il diessino Luciano Violante, ex presidente della Camera: «auspichiamo vivamente che il presidente del Consiglio sia in grado di smentire quanto prima le farneticanti considerazioni sulla magistratura», dice. La responsabile Giustizia dei Ds Anna Finocchiaro parla di «dichiarazioni inaudite», per Vannino Chiti, coordinatore dei Ds, «l'Italia non merita un premier così», per Franco Giordano, capogruppo di Rifondazione alla Camera, sembrano «le dichiarazioni di un incontinente». Ancora, il capogruppo dei Comunisti italiani Marco Rizzo nota che «evidentemente il modello di Berlusconi è Pinochet. Il premier, infatti, attua metodicamente una strategia di aggressione con termini populisti e autoritari nei confronti di tutto quello che non ricade sotto il suo diretto controllo». Sandro Battisti, senatore della Margherita, è convinto che non si tratti «dell'ennesima boutade, ma di un attacco deliberato alla magistratura, nell'ambito di una campagna di disinformazione e falsità da parte della destra, che sta toccando il suo massimo e rischia di travolgere le istituzioni stesse su cui si fonda la nostra Repubblica». Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei valori, osserva che «a questo punto diventa un problema di tenuta umana di questa persona, dove incomincia il fattore medico si deve fermare quello politico». Ma sono soprattutto i magistrati a intervenire. Insorge l'«Associazione nazionale magistrati, con il segretario Carlo Fucci che spera in un «errore di interpretazione delle dichiarazioni rilasciate ai giornalisti inglesi, non essendo credibile e possibile che un presidente del Consiglio possa aver fatto dichiarazioni tanto lesive di un'istituzione democratica rappresentata dai magistrati». Il presidente dell'Associazione, Edmondo Bruti Liberati parla di «dichiarazioni gravissime e inaudite» e per mercoledì prossimo convoca «in via d'urgenza» la giunta esecutiva centrale dell'Associazione, «per l'adozione delle opportune iniziative a tutela della funzione giudiziaria e della onorabilità dei magistrati italiani». Visto che - sottolinea Liberati - siamo in presenza di «una violazione dell'equilibrio dei poteri, che è principio fondamentale nello stato di diritto. Polemico anche il Consiglio superiore della magistratura con il vicepresidente Virginio Rognoni che non nasconde la preccupazione: «vorrei che in nessuna occasione o circostanza e in nessuna forma fossero parole pronunciate da un presidente del Consiglio». E.M.

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