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L'INTERVISTA: FABRIZIO CICCHITTO (FI)

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Insomma, per la prima volta ci sono delle commissioni che non vanno nella "demonizzazione giusta"». Fabrizio Cicchitto, vicepresidente del gruppo di Forza Italia alla Camera, replica a Fassino e attacca. Onorevole, in che senso per la prima volta si indaga a sinistra? «Quella di Telekom Serbia non è la prima commissione d'inchiesta. Ricordiamo per un momento solo le più importanti». E quali sono? «La commissione P2: l'impalcatura della relazione finale venne smentita da due sentenze della magistratura. E poi ricorda la commissione Stragi? Con le dichiarazioni a puntate dei presidenti di sinistra Gualtieri e Pellegrino che servirono a creare la teoria del "doppio Stato", e cioè della storia italiana fatta dalla Cia attraverso la Dc? E infine la commissione Antimafia con gli "interrogatori singoli" del presidente Violante». Interrogatori singoli? «Ricorda? All'inizio il pentito di mafia Buscetta lo poteva interrogare solo il presidente. Dalla relazione di quella commissione è nato ed è stato istruito il processo ad Andreotti. La cui conclusione è nota a tutti». E allora, onorevole, che cosa vuol dire? «Che le commisioni d'inchiesta sono servite alla sinistra per affermare le sue tesi e soprattutto per distruggere gli avversari. Oggi, per la prima volta, c'è una commissione che non va nella "demonizzazione giusta"». Ma allora la Telekom Serbia serve a demonizzare qualcuno? «No, per carità, la mia era solo una battuta. Penso che la conduzione del presidente Trantino sia ineccepibile e cristallina. La comissione sta lavorando con lui con grande serietà». Fassino dice: alzano un polverone per nasconde i disastri del governo. Che cosa replica? «Che il polverone lo stanno alzando loro. Dovrebbero rispondere alla domanda fondamentale: come mai comprarono Telekom Serbia, facendo perdere quasi mille miliardi di lire allo Stato? Era un'operazione folle, con un rischio Paese elevatissimo e che andava a foraggiare un regime. Ecco, mi meraviglio di Fassino». Di che cosa si meraviglia? «Ha una dote che gli riconosco: legge sempre tutte le carte. All'epoca dei fatti era sottosegretario agli esteri con delega ai Balcani. E allora domando: come è possibile che lui, così puntiglioso, non abbia letto i dispacci dell'ambasciatore a Belgrado che scriveva chiaro e tondo dei rischi di quell'affare e di come i soldi italiani avrebbero aiutato il dittatore Milosevic?». Secondo lei Fassino, Dini e Prodi dovrebbero essere interrogati dalla commissione? «Anzitutto, non faccio parte dell'organismo, per cui non sono in grado di dire lo stato dei lavori. Tuttavia, credo che si debbano verificare bene le accuse di Igor Marini e poi decidere». Lei fa parte però della commissione Mitrokhin, anche lì si respira la stessa aria? «Certo, anche qui stiamo scoprendo che incredibilmente la storia d'Italia non è stata dominata solo dalla Cia ma anche dal Kgb e dal Pcus che intervennero in modo pesante per esempio nella scissione del Psi nel 1964». Senta, ma non c'è uno scambio dei ruoli? L'Ulivo diventa innocentista e la Cdl colpevolista? «No, siamo stati garantisti e sempre lo saremo. Sono loro che sono innocentisti per loro stessi e colpevolisti contro Berlusconi. Dovrebbero imparare ad esserlo sempre, sarebbe un bel passo in avanti per il Paese». F. D. O.

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