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«Buona legge, ma le agenzie devono essere più tutelate»

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ALI esiste dal '97, ha 47 sedi in Italia e, da luglio, ha una filale anche a Budapest. Si prepara inoltre a sbarcare, all'inizio del prossimo anno, a Tunisi e a Dakar. Quali i pregi e i difetti della riforma? «È una buona legge, anche se andrebbe accompagnata da una maggior tutela per le agenzie di lavoro, che hanno preso il posto degli uffici di collocamento. Al momento veniamo pagati dalle aziende dopo 75-90 giorni, mentre dobbiamo dare subito gli anticipi agli enti previdenziali. In questa situazione le società di lavoro stanno finanziando le industrie italiane. Ora che siamo privatizzati lo Stato pretende molto da noi, ma non si è preso abbastanza cura di noi». Che cosa cambierà per le agenzie di lavoro con la riforma? «Ci stiamo preparando già da un anno. Prima alle società di lavoro temporaneo era vietato esercitare l'attività di collocamento. Adesso potremo farlo. Forse la parte più complicata sarà lo staff leasing. Dobbiamo mettere insieme una squadra omogenea». Quali consigli dà ai giovani che si preparano ad entrare nel mondo del lavoro? «Di preferire il liceo perché mentalmente prepara a ragionare su più discipline. Devono studiare inglese e informatica, indispensabili per lavorare. Inoltre devono prepararsi a uno sbocco professionale nell'Ue, non più sotto casa: dobbiamo diventare cittadini europei». Quali strumenti chi è in cerca di occupazione usa per rivolgersi a voi? «I giovani ci seguono via internet e ci inviano i curriculum. Questa estate stanno avendo molto successo i Villaggi in tour, organizzati insieme ai Viaggi del Ventaglio in sette importanti spiagge, da Lignano Sabbiadoro a Catanzaro, compresa Fregene. Negli appositi stand i giovani che aspirano a lavorare nei villaggi vacanza consegnano il loro curriculum». Come viene impiegata la manodopera reclutata all'estero? «Dall'estero provengono le figure professionali che mancano in Italia. Dall'Ungheria arrivano tecnici informatici molto bravi e infermieri specializzati. I senegalesi vengono impiegati nelle acciaierie in Emilia-Romagna, gli indiani lavorano soprattutto nei macelli. In Tunisia proveremo a regolare il traffico degli extracomunitari». St. Mor.

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