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Anche in Abruzzo giunta in bilico

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Riunioni dell'esecutivo con vistose assenze di assessori, assemblee consiliari paralizzate da scelte aventiniane e il governatore Giovanni Pace (An) impegnato ad assicurare comunque la continuità del governo per evitare di perdere cospicui finanziamenti anche di provenienza comunitaria. Problemi di scelte programmatiche in materia di sanità e di trasporti, ma soprattutto la revisione dell'assetto della giunta regionale sono stati al centro di trattative tra i partiti della Casa delle Libertà i cui rappresentanti per alcuni giorni si sono ritrovati assieme in una località di montagna. Quando sembrava che si dovesse procedere a un mini rimpasto, le cose si sono maledettamente complicate per una spaccatura determinatasi in seno all'Udc. Il segretario regionale di questo partito, Giampiero Catone, capo dell'ufficio politico del ministro Buttiglione e direttore politico de "La Discussione", da tempo ha chiesto un aggiornamento del programma di coalizione e, soprattutto, la sostituzione dell'assessore ai trasporti Mario Amicone, uno dei tre centristi componenti dell'esecutivo. Ma dalla segreteria di Marco Follini, responsabile nazionale dell'Udc, è arrivato direttamente al governatore Pace un fax: «Amicone non si tocca». Catone e gli organismi regionali del partito da lui controllati hanno detto senza mezzi termini al presidente della giunta che deve tenere conto solo delle indicazioni locali. Nelle scorse settimane Amicone e un altro assessore centrista (Giorgio De Matteis) avevano partecipato alle riunioni dell'esecutivo nonostante il direttivo regionale avesse deciso in senso contrario. Per questo motivo il primo è stato sospeso per sei mesi dal collegio dei probiviri. Poi Follini aveva convocato tutti a Roma facendo rimettere nelle sue mani le dimissioni di tutti e tre gli assessori dell'Udc. Quindi il contestato fax. Pure i rappresentanti di Forza Italia un paio di volte avevano disertato le riunioni di giunta (anche per questo partito si ventilava la sostituzione dell'assessore alla sanità Erminio D'annunzio), ma ieri il coordinatore regionale, on. Sabatino Aracu, ha annunciato che non ci sarà alcun cambio e che per gli azzurri non c'è alcun problema di poltrone. Anzi ha dato atto al governatore e alla giunta di aver ben operato. «Bisogna invece - ha aggiunto - rilanciare la coalizione facendo spazio ai partiti più piccoli, rispettando cioè il patto elettorale che ha consentito l'affermazione del centrodestra». Ma chi rinuncerà a qualche posto in giunta? Certo non l'Udc, né Alleanza nazionale che ha sempre ritenuto la crisi inesistente o, comunque, immotivata. Ovviamente l'opposizione grida allo scandalo. «È penoso - ha tuonato ieri il segretario regionale dei Ds, Enrico Paolini - questo valzer di poltrone che il centrodestra non è nemmeno riuscito a fare». Una situazione che rischia di ripresentarsi, magari aggravata, a settembre dopo la pausa estiva.

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