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«La legge Biagi aiuterà gli anziani»

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L'argomento è particolarmente delicato ed è sempre sotto l'attenzione dei sindacati. In questo settore il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, ha detto che le misure previste dal governo per i lavoratori «anziani» (i 40-50enni che si sono ritrovati senza lavoro nè pensione) daranno un impulso al loro reinserimento. Dunque, niente contributi figurativi a carico della previdenza: la strada da seguire è quella del lavoro. «Il problema è costruire un mercato del lavoro efficiente e politiche attive, che possano incoraggiare il loro rientro - ha dichiarato il vice di Maroni -. La legge Biagi in parte lo fa prevedendo contratti di inserimento che sostituiscono quelli di formazione. Riguardano anche donne e lavoratori ultracinquantenni che hanno perso il posto». E proprio «le donne e i cosiddetti anziani -ha affermato Sacconi - saranno la misura del successo delle noste politiche». Altro punto importante della riforma Biagi, ha continuato, sono i contatti flessibili, che «mettono a disposizione dell'anziano altre tipologie contrattuali rispetto a quelle standard». Molto spesso, ha puntualizzato Sacconi, «il tempo parziale è la soluzione che va meglio sia per il lavoratore che all'imprese». «Il nostro obiettivo - ha poi ribadito il vice di Maroni - è portare il tasso di occupazione medio al 70% nel 2010. Per la fascia tra i 55 e i 60 anni, al 50%».

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