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SI ACCENDE il legale di Sofri.

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Insorgono l'Associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna e l'Associazione dei poliziotti. Il «caso» Sofri provoca una pioggia di reazioni da più parti. L'avvocato di Sofri - «Così la grazia diventa una prerogativa del ministro, anziché del presidente della Repubblica». L'avvocato Alessandro Gamberini, difensore di Adriano Sofri, è sconcertato per il modo e le argomentazioni con cui il ministro Castelli ha annunciato la decisione di non trasmettere al presidente Ciampi la pratica per la grazia all'ex leader di Lotta continua. «L'ottica di Castelli svuota completamente il potere presidenziale e lo incardina nel ministro della Giustizia» tuona il legale, per il quale «se il ministro può permettersi di trattenere le domande di grazia senza neppure trasmetterle al presidente della Repubblica, la clemenza diventa un atto a discrezione dei "capricci" del ministro. Evidentemente qualcosa non va». L'avvocato di Mambro e Fioravanti favorevole alla pacificazione - «Personalmente, e come me i miei assistiti Francesca Mambro e Giusva Fioravanti, siamo favorevoli alla grazia a Sofri» dichiara uno dei legali dei due Nar, l'avvocato Giuseppe Pisauro. «Se la soluzione del ministro Castelli è un modo per non concedere la grazia a Sofri, allora si tratta di un metodo inaccettabile - sostiene un altro legale dei due Nar, Tommaso Mancini -. Se, invece, dopo l'estate si lavorerà ad un progetto di legge per risolvere i problemi degli anni di piombo allora sono perfettamente d'accordo». «Sebbene io non sia politicamente sulla stessa linea del ministro - spiega - ritengo che un provvedimento di pacificazione generale vada fatto e che questo sia politicamente più giusto che non concedere la grazia ad una persona sola». Il no dell'Associazione familiari delle vittime - «È vergognoso che possano essere avanzate proposte come questa. La riteniamo un premio all'omertà di Stato». L'Associazione familiari vittime della strage del 2 agosto '80 dice no a un «atto di pacificazione» che comprenda la grazia anche per i terroristi Francesca Mambro e Valerio Fioravanti. Il presidente Paolo Bolognesi trova incredibile che si arrivi al «mercanteggiamento politico» anche per gli atti di clemenza. I poliziotti insorgono - Erano pronti a manifestazioni di protesta «anche eclatanti» i poliziotti aderenti all'Api, Associazione poliziotti italiani, nel caso in cui la grazia ad Adriano Sofri avesse trovato quel «go» ufficiale che la decisione del ministro Roberto Castelli, invece, ha negato. Per l'Api, infatti, il perdono in vista per l'ex leader di Lotta continua non doveva essere espresso solo dalla famiglia di Luigi Calabresi, ma anche dai poliziotti «i quali, oltre ad ammazzargli l'uomo simbolo della lotta al terrorismo in quel periodo, sono stati criminalizzati, offesi, picchiati ed ammazzati». Segio si appella a Berlusconi - «Una scelta grave, presa per voler mantenere il potere interdittivo della Lega. Berlusconi deve ricondurre il Guardasigilli ad un atteggiamento positivo». La decisione presa dal ministro Castelli di non inoltrare nessuna domanda di grazia per Sofri è duramente criticata da Sergio Segio, ex membro di Prima Linea. St. Mor.

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