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Storace: «Non va, temo che ora si torni indietro»

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Presidente, che cosa c'è che non va? «Siamo partiti dalla proposta Berlusconi di avviare assieme devolution, Senato delle Regioni, regionalizzazione della Corte Costituzionale e inserimento della devolution in un contesto nazionale. Ora invece si va avanti solo con la devoluzione che deve essere approvata entro il dicembre 2004». E allora? «Allora sa cosa significa?» Che cosa significa? «Che anche se fosse approvata la devolution nel testo Bossi, foriniremmo alla sinistra una formidabile occasione». E cioé? «E cioè di raccogliere le firme per un referendum che molto probabilmente avrebbe un esito scontato se fosse solo sul testo Bossi: bocciatura. E non è finita». No? Che cos'altro c'è? «C'è che magari che questo referendum si farebbe nel giorno delle Regionali del 2005. Complimenti a chi ha pensato a questo percorso!». Insomma, non è convinto delle road map annunciata da Bossi? «Guardi, non usiamo questo linguaggio. Al governo non ci sono israeliani e palestinesi. E poi al governo ci sono alleati non fazioni in lotta». Presidente, ma le sembra normale che il ministro delle Riforme annuncia un percorso parlamentare alla festa del suo partito? Non dovrebbe andare in Parlamento? «Che vuole che le dica? Condivido». E Fini? Che cosa dice? «Non l'ho sentito. Ma ho letto una dichiarazione del portavoce di An Landolfi che dice: aspettiamo i fatti. Ecco, aspettiamo i fatti». Presidente, riepiloghiamo. Quali sono le richieste di An? «Primo, bisogna capire se Fini deve restare al governo o no. Secondo, capire cosa fare delle pensioni, fermo restando che qualunque cosa si faccia serve la concertazione e il dialogo sociale. Terzo, bisogna capire che fine fanno le altre riforme previste nel documento Berlusconi. Quarto, museruola a Bossi». F. D. O.

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