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La stessa stesura del Dpef condizionata dall'attesa del vertice di maggioranza Economia, tema della verifica

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Sulla messa a punto del testo, che tradizionalmente approda al Consiglio dei ministri fra la fine di giugno e i primi giorni di luglio, pesa quest'anno la verifica fra i partner che compongono la maggioranza di governo e che dovrebbe avere luogo il prossimo venerdì. Ma quello che sembra certo è la revisione al ribasso delle stime per la crescita del pil nel 2003 e 2004 e il conseguente ritocco verso l'alto del rapporto deficit/pil. Secondo fonti parlamentari di maggioranza per ora e fino alla verifica, sui tavoli dei tecnici di via XX Settembre non c'è che un bozza ancora generica del Documento di programmazione, e il lavoro finora svolto riguarda soprattutto la revisione al ribasso degli indici di crescita, ma ben poco gli strumenti da attivare per raggiungere gli obiettivi. Il vertice di maggioranza si annuncia fortemente orientato ai temi economici, considerati i molti punti di tensione fra le forze di governo, a cominciare dalla richiesta di una maggiore collegialità nell'esecutivo e di una cabina di regia a Palazzo Chigi sui temi economici, avanzata da An, per finire alle pensioni, alla devolution e anche a questioni più settoriali, come la riforma del settore dell'energia e la sterilizzazione degli effetti della riforma fiscali sul Tfr per i redditi meno abbienti. La stesura del Dpef si intreccia, dunque, con il chiarimento nella maggioranza di alcuni nodi strategici, molti dei quali verranno al pettine proprio in questa settimana. Oltre alla verifica, nella settimana ci sarà l'atteso incontro sulle pensioni fra il premier e i ministri del Welfare Maroni e dell'Economia Tremonti. Un incontro, richiesto da Maroni e annunciato da Berlusconi, che dovrebbe chiarire le intenzioni del governo sui disincentivi per innalzare l'età pensionabile, fortemente osteggiati da Maroni e dalla Lega. Tremonti (che nelle passate settimane è stato bersaglio di critiche provenienti dalla maggioranza fino a quando l'attenzione non si è spostata sull'immigrazione) e i tecnici del Tesoro non potranno non tener conto, nel mettere a punto il Dpef, delle richieste venute da più fronti di sostituire le misure «una tantum» varate nel precedente documento, con interventi strutturali per garantire la tenuta dei conti pubblici. Inoltre dovranno considerare le esplicite richieste di investire maggiori risorse nel Mezzogiorno, nella ricerca nelle infrastrutture, che stanno arrivando, oltre che da Udc, An e dai parlamentari meridionali di Forza Italia, anche da Confindustria e sindacati che, su questi punti, hanno firmato un documento comune. Intanto i rapporti di forza nel governo si giocheranno anche alla Camera, dove domani si comincerà a votare gli articoli del ddl Marzano sul riassetto dell'energia che, per molti aspetti, non piace alla Lega. Senza contare che oggi approda in aula la proposta di legge Ds, firmata da Giorgio Benvenuto sulla tassazione del Tfr, sul quale il governo è stato battuto in commissione Finanze.

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