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Se il senatore si toglie la giacca

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E' accaduto nel corso della seduta dell'11 giugno scorso, mentre i parlamentari erano impegnati nell'esame delle norme sullo stato giuridico degli insegnanti di religione cattolica degli istituti e delle scuole di ogni ordine e grado. Poco dopo le 16:45 i senatori presenti in aula avvertono il cambiamento di temperatura nell'emiciclo e a quel punto il senatore Renzo Gubert dell'Udc si rivolge al Vicepresidente del Senato Domenico Fisichella: «Signor Presidente, considerata l'elevata temperatura ambientale, le chiedo se ci consente di derogare al regolamento permettendoci di togliere la giacca». Il Presidente non ha dubbi e risponde: «Senatore Gubert, io, che sono più anziano di lei la giacca non la tolgo. Se c'è qualcuno che per motivi di salute vuole toglierla, va bene, ma io la giacca non la tolgo. Sopportiamo, colleghi». Ineccepibile. Ma qualcuno non gradisce la risposta del Presidente. E' il caso della senatrice diessina Maria Grazia Pagano che ricorda a Fisichella: «Signor presidente i regolamenti sono regolamenti. Siamo alla Camera Alta non all'osteria». Anche questo è vero, ma nella legge 626 del 1994, quando fu modificato il decreto del Presidente della Repubblica 303 del 1956, all'articolo 11 è stabilito che «la temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all'organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati agli sforzi fisici imposti ai lavoratori». Chi ha ragione?

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