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LE commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera hanno approvato ieri, senza modifiche, ...

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Il provvedimento sarà in aula martedì mattina (giorno in cui sono previste le dichiarazioni spontanee di Berlusconi al processo Sme a Milano), per essere approvato definitivamente da Montecitorio mercoledì verso le 13. Sono stati respinti tutti i 70 emendamenti presentati congiuntamente da Ulivo e Prc. Giovedì, la legge, una volta approvata il giorno precedente, dovrebbe andare all'attenzione del Capo dello Stato, per la firma, e potrebbe essere promulgata in Gazzetta ufficiale venerdì 20 giugno. A quel punto lo «scudo» sarà legge. Ma è proprio questo «timing» che agita i sonni di alcuni esponenti di Forza Italia, e che ha spinto alcuni di essi a chiedere di anticipare il voto da parte della Camera. Infatti martedì 17, alle ore 9 in punto, Silvio Berlusconi sarà nell'aula del Tribunale di Milano per le dichiarazioni spontanee, che dureranno non più di due ore. Dopo di che l'udienza continuerà e il timore è che venga dichiarato chiuso il dibattimento e che il Pm Ilda Boccassini faccia la sua requisitoria, con l'accusa al premier dei reati addebitati e con la richiesta di condanna. Certo, la sentenza non ci sarà, sottolinea Michele Saponara, capogruppo Fi in commissione Affari costituzionali, perchè lo «scudo» entrerà in vigore in tempo, ma il danno all'immagine del premier ci sarà. Soprattutto se, in autunno, arriverà anche la condanna di Previti, che non è protetto dalla legge sulla sospensione dei processi. Ma anticipare il voto della Camera, come auspicavano alcuni azzurri, era difficile e inutile: difficile perchè ormai il calendario è stato fissato; inutile perchè servono comunque anche la firma del Quirinale e la pubblicazione in Gazzetta prima di poter applicare la legge, passaggi che non sarebbero potuti avvenire prima di martedì. Ma anche sui tempi la partita è ancora aperta, anche se, ancora una volta, ci si dovrà affidare alla strategie della difesa in Tribunale. Infatti nelle sue dichiarazioni spontanee di martedì mattina Berlusconi dovrebbe fornire degli «elementi nuovi» tali da poter rendere accoglibile da parte del Tribunale di Milano l' istanza di Pecorella e Ghedini di assumere nuovi mezzi di prova, come l'audizione di nuovi testi. In tal caso il dibattimento non verrebbe chiuso e il Pm non potrebbe pronunciare la requisitoria; e dopo pochi giorni il processo verrebbe sospeso grazie allo «scudo».

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