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Immunità, mercoledì voto finale Passa il patteggiamento allargato

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Forza Italia reagisce con durezza alla decisione del tribunale di Milano di non sospendere il processo a Berlusconi a causa degli impegni internazionali del presidente del consiglio. Un «atto incostituzionale», oltre che «eversivo», per il portavoce di Forza Italia Sandro Bondi il quale chiede che siano «posti argini all'azione arbitraria, illegale e antidemocratica di questi magistrati», perchè altrimenti, avverte, «si corre il rischio di entrare in una condizione insurrezionale». Ormai è chiaro, sostiene il capogruppo dei senatori di Fi Renato Schifani: «i giudici milanesi vogliono governare il Paese servendosi dei codici», e questo è «un vero e proprio attacco alla democrazia e alle istituzioni». In azione, secondo Schifani, è «la scheggia impazzita delle toghe rosse» che «sta tentando un ultimo colpo di coda contro il Parlamento». E vuole fare di tutto per arrivare «ad una ingiusta condanna del premier in tempi brucianti, proprio alla vigilia della presidenza italiana del semestre europeo, provocando un danno all'immagine del Paese». Per il vice presidente dei deputati di Forza Italia Fabrizio Cicchitto ci troviamo di fronte a «un caso manifesto di uso politico della giustizia» che dimostra l'«estrema politicizzazione» che caratterizza il processo Sme. Dello stesso tenore sono le dichiarazioni rilasciate da altri esponenti di Forza Italia. Per il deputato Francesco Nitto Paolo, ex magistrato, i giudici di Milano, ritenendo «non legittimo» l'impedimento di Berlusconi, hanno in pratica paragonato la sua missione in Medio Oriente ad una «qualsiasi gita fuori porta». E questo a suo parere è un motivo in più per accelerare l'approvazione della legge che sospende i processi nei confronti delle più alte cariche dello Stato. L'opposizione ha criticato la reazione di Forza Italia. In questo clima la prossima settimana alla Camera comincerà l'esame della legge sull«ex lodo Maccanico» che sospende i processi a carico dei vertici dello Stato: presidente della Repubblica, capo del governo e presidenti delle Camere e della Consulta. Il voto finale è stato fissato per mercoledì 18 giugno. L'Ulivo ha confermato la sua netta opposizione. Il Senato ha intanto dato il via libera definitivo alla riforma del patteggiamento allargato che modifica il codice penale in materia di applicazione della pena su richiesta delle parti. Il patteggiamento è applicabile per i reati per i quali può essere comminata una pena fino a 5 anni di reclusione, in luogo dei 2 attualmente previsti. Il provvedimento riguarda anche i processi in corso. È prevista la sospensione del processo per 45 giorni quando l'imputato ritenga di dover valutare l'ipotesi di chiedere il patteggiamento. Per l'opposizione questa norma sarebbe stata voluta dalla maggioranza per favorire Cesare Previti nel processo Imi-Sir e per evitare il carcere a Bossi.

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