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«Gli italiani non vogliono risse politiche»

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Per costruire la Grande Europa coraggio e capacità, voto a maggioranza, servizio civile comune

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Alla vigilia del 2 giugno, festa della Repubblica, il capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, invoca serenità e concordia nel confronto politico interno ed esorta alla lungimiranza nel dibattito sulla struttura costituzionale della nuova Europa. L'appello è stato lanciato ieri mattina dai giardini del Quirinale agli italiani e, in particolare, ai giovani, la cui vita «avrà come scenario non solo l'Italia, ma l'Europa». Concordia fra i politici - Al nostro Paese e al Vecchio continente il presidente della Repubblica chiede «lungimiranza, coraggio e capacità di decidere per scrivere quel Trattato costituzionale che dia agli europei la cittadinanza più vasta alla quale essi aspirano e le istituzioni che valgano ad esercitarla con efficacia», avvalendosi anche di un voto a maggioranza, che «dovrà essere sempre più esteso». Ma è alle forze politiche e sociali nostrane che Ciampi rivolge il monito più significativo: «L'Italia è più unita di quanto non appaia - dice -. La sto visitando tutta e trovo ovunque cittadini desiderosi di serenità e di concordia tra le parti politiche e sociali». L'appello è stato accolto con una valanga di consensi dalle diverse parti politiche. Il semestre Ue - Il capo dello Stato sottolinea che il 2 giugno «è un giorno di festa: il giorno della Repubblica». «Dedicate la giornata ai figli e ai nipoti - è il suo invito -. Aiutateli a conoscere più a fondo la nostra Italia, la sua storia, le sue tradizioni e a sentirne l'orgoglio», perché «questi sentimenti, questi impulsi li accompagneranno durante una vita, che avrà come scenario - sottolinea, a un mese esatto dall'inizio del semestre italiano di presidenza della Ue - non solo l'Italia ma l'Europa: quell'Europa che vogliamo costruire come comunità di valori, di passioni, di esperienze». «L'Italia si appresta ad essere, per sei mesi, capitale d'Europa, in un momento decisivo nella storia dei nostri popoli - aggiunge Ciampi -. Serviranno coraggio e capacità di decidere per scrivere quel trattato costituzionale che dia agli europei la cittadinanza più vasta alla quale essi aspirano e le istituzioni che valgano ad esercitarla con efficacia. A tal fine il principio del voto a maggioranza dovrà essere sempre più esteso». Servizio civile europeo - «Perché non pensare a un servizio civile integrato tra i Paesi dell'Unione europea, che consenta ai giovani di servire la "res pubblica" nelle diversificate realtà degli Stati europei?». È stata la sua proposta, poiché all'Ue servono riforme, ma anche «un'opinione pubblica europea che nasca da esperienze vissute insieme» soprattutto dai giovani. Le Forze Armate - Il capo dello Stato volge anche lo sguardo indietro, per riconoscere che, «nel corso della mia generazione, la vita degli italiani è molto cambiata e in meglio». Fra i cambiamenti c'è da registrare anche il moltiplicato impegno che le nostre Forze Armate svolgono in diverse missioni multinazionali di pace all'estero». «Le nostre Forze Armate - aggiunge Ciampi - fedeli alla tradizione di onore e fedeltà, in questi 57 anni hanno dato costante prova di abnegazione, di elevate capacità operative per il bene della Nazione e per la pace nel mondo». Rivolgendosi al generale Rolando Mosca Moschini, capo di Stato maggiore della Difesa, Ciampi esprime «vivo apprezzamento per la bontà del lavoro svolto». «È così vasto il consenso per i nostri soldati. Per questo - conclude Ciampi, riferendosi alla tradizionale sfilata che oggi si svolgerà ai Fori Imperiali a Roma - domattina (ieri per chi legge, ndr) ripeteremo tutti insieme: viva l'Italia!».

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