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«Significativo il voto di Roma. An pensava di fare meglio con il Polo»

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Intervista - Il capogruppo del Carroccio al Senato, Moro, respinge le accuse «Ma senza di noi non si vince»

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Senatore Moro, come giudica le accuse giunte da alcuni esponenti di Alleanza nazionale nei confronti di Bossi sul voto di "Roma ladrona"? «Certe accuse le respingiamo al mittente perché non ci riguardano. È chiaro che bisogna sempre trovare un colpevole. Meglio trovarlo nella Lega che non era in partita a Roma. È come andare in campo neutro. Non trovo corretto addossare a noi la responsabilità di un insuccesso. Penso alla realtà di Roma e credo che le motivazioni della sconfitta siano altre. An e altre forze della coalizione dovranno riflettere molto. Il voto di Roma è stato più significativo perché erano chiamati al voto tre milioni di elettori. A Roma An pensava di fare meglio con il Polo». Nel complesso si ritiene soddisfatto? «Sì. Queste elezioni hanno avuto una valenza molto politica. La nostra voleva essere l'affermazione di un principio chiaro: senza la Lega non si vince. Il dato che emerge è questo. Vedremo ora con i ballottaggi cosa faremo con la Casa delle libertà. Ma non credo dovrebbero esserci problemi dove i candidati della Lega sono andati al ballottaggio. Le elezioni hanno valenza politica anche se si tratta di un voto amministrativo. Non possiamo certo dire che non sia accaduto nulla». Pensa che ci sia il rafforzzamento comune dei valori della Cdl in questo turno? «No. Credo che queste elezioni manterranno la situazione precedente. Pensavo che l'esito di questo voto potesse provocare nel bene o nel male un riflesso per il voto alle regionali del Friuli-Venezia Giulia. Ritengo che alla fine non ci sarà alcuna ripercussione. Il voto della regione a statuto speciale avrà una valenza politica molto più forte». Non crede che il tonfo del centrosinistra che non è riuscito a conquistare Brescia, Treviso e Vicenza possa essere considerato un insuccesso? «Ma si tratta di tre nostre roccaforti. Pensare di perdere Treviso sarebbe stato impossibile. Sarebbe stata una sconfitta gravissima per la Lega». Perché non vuole guardare nei particolari i risultati delle singole forze politiche? «Mi hanno segnalato che il ministro della Giustizia, Castelli, ha preso pochi voti a Brescia (281 preferenze. È stato eletto, ndr). Questa è stata vista come una grave sconfitta. Lo trovo ingiusto perché Castelli si è presentato a Brescia non come un ministro, ma come amministratore e l'elettorato lo ha votato per questo».

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