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Immobili, fino al 14 settembre il reddito è mangiato dal fisco

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L'«indipendence day» del proprietario di casa, invece, scatta solo il 14 settembre: tutto il reddito derivante dall'immobile fino al giorno prima viene infatti mangiato da tasse e imposte. La data è stata determinata dalla Confedilizia ed è stata resa nota dal Presidente dell'organizzazione Corrado Sforza Fogliani, in un convegno a Piacenza. Confedilizia ha effettuato il calcolo considerando il livello di tassazione, erariale e locale, di un immobile del valore catastale di 150.000 euro, con rendita catastale pari a 1.500 euro, posseduto da un soggetto che abbia redditi da altre fonti per 30.000 euro, nei distinti casi in cui esso sia concesso in locazione (con canone annuo di 6.000 euro), sia adibito a «prima casa» del proprietario ovvero sia da questi tenuto a propria disposizione. Nel calcolo del carico tributario sul proprietario sono stati considerati gli importi dovuti per Ici (applicando l'aliquota media fissata - per i vari casi - dai Comuni metropolitani), Irpef (applicando l'aliquota marginale del 39%, al reddito effettivo o a quello figurato), addizionali regionali e provinciali all'Irpef (anche in questo caso applicando la misura media dei Comuni metropolitani), imposta di registro, tassa o tariffa sui rifiuti, tributo provinciale per la protezione dell'ambiente. Sforza Fogliani ha detto che «il peso dell'imposizione tributaria sulla casa non è più tollerabile e di aumentarne l'entità anno dopo anno si sono incaricati da qualche tempo i Comuni, innalzando senza tregua il livello delle aliquote dell'Ici soprattutto nei confronti degli immobili diversi dall'abitazione principale. Per interrompere l'evidente ingiustizia di un carico fiscale sugli immobili pesante e frammentario e che vede - a livello locale - i proprietari di casa quali pressoché unici contribuenti delle casse comunali, la Confedilizia ha già proposto la sostituzione delle imposte esistenti con un tributo comunale sulla rendita dei fabbricati affiancato da una tassa sui servizi comunali».

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