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DOMANI A VIALE MAZZINI

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CdA, nodo Santoro e piano industriale

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L'unico posto ancora vacante, pare quello della sede di Parigi. Ma dopo il «no» di Maria Luisa Busi, sono in molti a sperare in una convocazione dell'ultim'ora. L'audizione del direttore di RaiTre Paolo Ruffini e quella del direttore di RaiFiction Agostino Saccà, insieme alla discussione sul nuovo piano industriale e le ultime fasi del «nodo» Santoro, dovrebbero essere gli argomenti sul tavolo del Consiglio di Amministrazione di domani. Sempre domani è prevista la sentenza ufficiale dell'Authority che, come si è visto, ha bocciato oltre al ciclo intero di trasmissioni di «Sciuscià» anche le conduzione stessa di Michele Santoro, giudicandola troppo «di parte». Insomma, il caso del giornalista-divo salernitano (anche ieri ha esternato dal Salone del Libro) ormai sembra arrivato ad un punto di non ritorno sia per ragioni di opportunità (dopo tale sentenza del Garante) sia perché negli ultimi giorni anche il presidente Lucia Annunziata avrebbe deciso di abbandonarlo al suo destino, visto il comportamemnto recidivo del conduttore nei confronti dell'azienda che lei presiede. Ora non resta che aspettare il 26 maggio e la sentenza del giudice sulle proposte fatte a Santoro dalla Rai (e già da lui rifiutate). È probabile che sempre in CdA si parli dell'invito fatto dall'Authority alla Rai in merito all'intervista di Berlusconi a Excalibur. Ora che Antonio Socci ha chiuso la trasmissione di RaiDue però non sarà facile «adottare iniziative informative più opportune al fine di garantire una situazione di riequilibrio nelle posizioni relative ai temi trattati nella stessa trasmissione». La Annunziata sarebbe favorevole all'ipotesi di metter su una puntata «riparatrice», ma non è detto che questo sia possibile subito. Il CdA ha poi intenzione di approfondire le prime linee del piano industriale fornite dal direttore generale Flavio Cattaneo giovedì scorso. A proposito di Cattaneo, domani dovrebbe svolgersi una sorta di Paolo Bonolis day a viale Mazzini, per festeggiare quello che il direttore generale considera il «terzo passo» del suo (ancora lungo) restyling del servizio pubblico. Dopo il risparmio indiretto (cioè non sul prodotto) di 40 milioni di euro e l'istituzione del Comitato Direttivo Strategico che si riunisce due volte alla settimana al Settimo Piano, questo contratto di esclusiva con il divo Mediaset, concluso abbastanza velocemente, chiude con orgoglio il mese e mezzo di «rodaggio» Rai del giovane manager di Rho, che sulla sfida cavallo-biscione, si sta giocando la reputazione. Il prossimo passo? La nomina di Alessio Gorla come capo del palinsesto.

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