Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

LA RICHIESTA del voto di fiducia sul decreto per le quote latte è ormai inevitabile ed è lo stesso ministro ...

default_image

  • a
  • a
  • a

La Lega Nord la voterà, dice il ministro, mentre Bossi commenta «vogliamo portare a casa risultati». Se martedì, questo era stato ieri il ragionamento di Alemanno, quando la Camera si riunirà per ricominciare l'esame del decreto, ci sarà il numero legale, la richiesta della fiducia sarà superflua. Una manciata di ore sono state sufficienti a eliminare ogni dubbio a proposito della necessità di porre la fiducia. Troppo rischioso contare sulle presenze necessarie a pochi giorni dalle elezioni amministrative. Ma sulla fiducia «c'è pieno accordo con la Lega, i problemi sono stati risolti»; Alemanno è sicuro, il partito di Umberto Bossi la voterà. Del resto, avverte il ministro per le Politiche comunitarie Buttiglione, «il provvedimento che adottiamo sulle quote latte è un buon provvedimento, che rappresenta la conciliazione migliore di interessi contrastanti». Non sono però mancate, voci su diffusi malumori nel Carroccio, irritato dalla decisione del Governo. Le smentite, oltre che da Alemanno, sono arrivate anche da altri esponenti del Governo. «Ma quali proteste? - ha replicato il ministro Giovanardi - La decisione di porre la questione di fiducia sulle quote latte l'abbiamo presa al Consiglio dei ministri ieri insieme a Bossi». E per il responsabile delle Comunicazioni Gasparri, «nel merito è già stato raggiunto un accordo. La fiducia ci sarà». Bossi taglia corto, sia pure in modo un pò criptico: «sulla questione delle quote latte il problema di fondo è che noi vogliamo portare a casa il risultato, ci interessano i fatti». Ma non si placano le bordate dell'opposizione contro la decisione di porre la fiducia che, per il leader Ds Piero Fassino, «è l'ennesima dimostrazione di come questo centrodestra sia assai meno unito e coeso di quanto pretende». Contro chi la mette la fiducia il Governo, si è chiesto Fassino, «se ha una maggioranza di cento parlamentari? Contro sè stesso, perchè se una simile maggioranza deve blindarsi con il voto di fiducia vuol dire che non ha la sicurezza che i propri deputati votino i suoi provvedimenti». Ma anche qualche partner si lascia andare ad una nota polemica, come il leader dell'Udc Follini, che non resiste ad una battuta: «Berlinguer faceva il partito di lotta e di governo, oggi la Lega fa il partito di latte e di governo».

Dai blog