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Arriva la laurea on line, i corsi si terranno in rete o via satellite

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Solo gli esami in sede. Dal Consiglio dei Ministri parte il via libera al commissariamento del Cnr, Inaf e Asi

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Studenti-lavoratori, anziani con il pallino della cultura e anche i malati possono coronare il sogno della laurea cullato a lungo e mai realizzato. Ma attenzione. Se la preparazione e la didattica è in rete, gli esami si svolgeranno in sede davanti al professore in carne ed ossa. Dal prossimo anno accademico arriverà anche in Italia la laurea a distanza attraverso Internet o via satellite (ma l'ultima parola spetterà ai singoli atenei). La novità è prevista dal decreto interministeriale che stabilisce «i criteri e le procedure di accreditamento dei corsi di studio a distanza delle Università, statali e non, e delle istituzioni universitarie abilitate a rilasciare titoli accademici». Grazie al provvedimento, che interessa i dicasteri dell'Istruzione e dell'Innovazione, le lezioni potranno essere seguite attraverso Internet. Inoltre, con la connessione in rete, sarà possibile utilizzare il materiale didattico ed interagire con i docenti-tutor e gli altri studenti. Fin qui lo strumento tecnologico che farà la parte del leone. Per gli esami, invece, si torna all'antico. Tutti in sede. A misurarsi a tu per tu con i docenti dopo aver varcato la soglia dell'aula gremita di colleghi. L'università a distanza è un passo in avanti del sistema di formazione che abbatte le barriere dell'età. «Consente di estendere l'insegnamento universitario all'intero arco di vita raggiungendo anche fasce di popolazione che, per diversi motivi, non possono accedere alla formazione universitaria» ha sottolineato il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti durante la conferenza stampa di presentazione a palazzo Chigi. «Questo decreto - le ha fatto eco il responsabile per l'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca - fa fare un passo avanti significativo verso la modernizzazione del Paese e l'innovazione tecnologica. Tra i vantaggi ci sono certamente quelli di abbassare drasticamente i costi necessari per la laurea, allargare la platea delle persone coinvolte e permettere flessibilità». Ma c'è di più. Ieri il consiglio dei Ministri ha approvato i decreti legislativi che prevedono il riordino degli enti di ricerca (Cnr, Inaf e Asi). Per il ministro Moratti si tratta di «una tappa fondamentale nella politica di rilancio della ricerca». Ma l'operazione non è stata indolore. Basti ricordare le aspre polemiche sfociate recentemente nelle dimissioni del presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Lucio Bianco. An. Pen.

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