Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Le quote latte possono essere corrette

default_image

Per l'avvocato Ue gli Stati hanno la facoltà di rettificare i quantitativi errati

  • a
  • a
  • a

In vista dell'Ecofin della prossima settimana il ministro delle Politiche comunitarie Giovanni Alemanno si è messo al lavoro per trovare un compromesso accettabile. «Stiamo cercando una soluzione per il pregresso - spiega ieri il ministro alla Camera - in attesa di recepire l'eventuale disponibilità della commissione europea». L'obiettivo è regolare le quote future. «È chiaro comunque che non si derogherà ai principi del decreto che mira al ritorno della legalità e al rispetto delle norme europee». Anche se tutto ciò non dovrà essere eccessivamente penalizzante per gli allevatori italiani. «Crediamo che non debba valere solo il principio del mercato, ma anche criteri di carattere sociale». In questo contesto l'avvocato generale della Ue Philippe Leger ha spiegato che uno Stato può rettificare le quote latte errate e ricalcolare le multe successivamente al termine di pagamento. In caso di scorretta applicazione delle multe da parte del Governo i produttori avrebbero il diritto di chiedere un risarcimento per eventuali danni subiti. Per Alemanno questo pronunciamento «rende più evidente la necessità del decreto anche perché può considerarsi finito il tempo dell'accumulo delle multe. È necessario che lo Stato italiano rientri e che ci sia la rateizzazione delle multe». Anche per Confagricoltura «ora ci sono le premesse per creare le condizioni per promuovere il processo di normalizzazione del settore». L'attesa si sposta quindi su «una rapida conversione del decreto legge all'esame del Parlamento». Anche per la Cia le conclusione dell'avvocato della Ue «consentiranno all'Italia di affrontare su basi giuridiche certe le proprie posizioni rilanciando la richiesta di aumento delle quote di produzione». Dalle opposizioni però mercoledì si sono scatenate le critiche contro Alemanno reo di essersi piegato ai diktat della Lega. Per la Margherita aver fermato il percorso del decreto rischia di far saltare i tempi per la sua approvazione che scadono il 30 maggio. Anche i Ds sono preoccupati e temono il rischio «di sacrificare sull'altare delle irragionevoli richieste della Lega tutti gli altri comparti dell'agricoltura italiana a cominciare da riso carne, ortofrutta, olio, tabacco». Per Rifondazione invece non è solo la Lega il pericolo da affrontare. Per Gigi Malabarba «Alemanno sta aprendo al business delle multinazionali che con l'utilizzo degli ogm tentano di mettere le mani su Dop del calibro del parmigiano reggiano e del grana padano».

Dai blog