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Veneziani: Primo maggio scandaloso

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Insorge anche Rumi. «È un caso da portare in Vigilanza»

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Anzi, attacco politico da parte di alcuni artisti che sul palco del concertone del Primo maggio a San Giovanni, ripreso in diretta da RaiTre, hanno criticato pesantemente il governo e il presidente del Consiglio per ore ed ore, senza contraddittorio alcuno. E alla fine la performance di Daniele Silvestri, Meg e 99 Posse, diventa il nuovo caso di viale Mazzini che finirà inevitabilmente sul tavolo della Commissione di Vigilanza martedì prossimo. Il primo a reagire alla cascata di battute al vetriolo contro il governo e alle manifestazioni di fanatismo ideologico è il consigliere Rai Marcello Veneziani che scrive una lettera di protesta al dg Cattaneo e al presidente Annunziata. Veneziani stigmatizza «l'uso ideologico e fazioso del servizio pubblico» e di «subdola utilizzazione di una manifestazione musicale nella totale noncuranza delle raccomandazioni della Vigilanza». A far scattare le reazioni, tra cui quella di Bonatesta di An, che ha chiesto che il caso venga affrontato dai vertici Rai e dalla commissione di Vigilanza, sono stati gli interventi di Silvestri, che prima di intonare la canzone «Il mio nemico» (con una foto di Berlusconi attaccata con lo scotch sulla maglietta), ha definito «ignobile l'attacco del governo alla magistratura». Meg dei 99 Posse ha invece detto «non c'è pace senza giustizia e non c'è giustizia finchè governano uomini in doppiopetto come Bush, Blair e Berlusconi». Frasi pesantissime e mai pronunciate nelle edizioni passate dove la libertà di espressione non si è tramutata in offesa alle istituzioni. Dalla Rai giunge il commento dell'altro consigliere Giorgio Rumi: «Si tratta di un fatto serio e grave. C'è una delibera secondo cui queste manifestazioni di massa non vanno trasmesse integralmente ma all'interno di un contenitore che assicura un contraddittorio. Questo proprio per evitare di dare amplificazione a voci di parte». Poi auspica che «l'incontro con la commissione di vigilanza possa fare chiarezza. Siamo una tv pubblica e abbiamo il dovere dell'equilibrio, della correttezza e del rispetto verso il Parlamento». Il CdA quindi sembra compatto nel bocciare la manifestazione. Da parte del presidente Lucia Annunziata arriva un «no comment» con presa d'atto della lettera di Veneziani, mentre il presidente della Vigilanza Petruccioli afferma che «se la Rai acquista i diritti di uno spettacolo e poi un cantante dice qualcosa di inopportuno, non si può pretendere che ci sia il contraddittorio». Marco Godano, organizzatore del Concertone, risponde: «C'è stata qualche nota stonata - aggiunge - ma non spettava a noi intervenire». Il conduttore Claudio Amendola, ancora prima che scoppiasse la polemica, aveva detto: «Chiunque sale su quel palco si prenda la responsabilità delle cose che dice».La riunione del CdA e la Vigilanza di martedì non potranno occuparsi solamente del caso Michele Santoro.

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