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Annunziata-Cattaneo oggi il cda della verifica

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Prima di andare allo scontro finale è possibile che si cerchi di trovare un modus vivendi

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Dopo le schermaglie della scorsa settimana tra la presidente Lucia Annunziata e il direttore generale Flavio Cattaneo, si entra nel vivo della discussione per verificare i rispettivi limiti e le competenze. Ma si tratterà probabilmente solo di un primo confronto e non di uno scontro finale, in quanto da entrambe le parti sembra prevalere la volontà di trovare una soluzione di buon senso per evitare di riportare la tv pubblca nella bufera politica. Del resto è innegabile che la Rai si trovi in una situazione nuova, con un presidente di garanzia che per la prima volta è di orientamento politico diverso da quello del direttore generale. Ma è vero anche che lo scontro tra presidente e direttore generale a viale Mazzini è di casa, e alla verifica dei poteri arrivarono sia Siciliano ed Iseppi, che Baldassarre e Saccà. Anche Zaccaria e Celli, pur non giungendo a tanto, si trovarono a livelli di tensione tale da far decidere al direttore generale di convocare direttori di rete e testata nello stesso giorno e alla stessa ora di una riunione sul pluralismo già stabilita con loro dal presidente. Ma questo bastò ad entrambi. Comunque anche nella breve pausa pasquale a Viale Mazzini la diplomazia è rimasta al lavoro e sia il direttore generale - a Viale Mazzini sia sabato che ieri - che la presidente, hanno avuto contatti con i membri del consiglio. Questo pomeriggio però non ci sarà Giorgio Rumi che ha un impegno a Parigi. Il direttore generale ha anche chiesto pareri sulla questione dei poteri, sia al collegio dei sindaci, che all'azionista Rai Holding e al Tesoro, oltre che ad alcuni giuristi esterni. La legge 206 del '93, infatti, non è chiarissima e a questo si aggiunge appunto la diversa composizione del consiglio rispetto al passato - ora al 4+1 mentre la legge è stata fatta pensando al 3+2 - che introduce un innegabile elemento di novità nella situazione. La legge stabilisce ad esempio che «il presidente ha la rappresentanza legale della società, convoca e presiede il consiglio», e il Cda «oltre ad essere l'organo di amministrazione della società, svolge anche funzioni di controllo e di garanzia circa il corretto adempimento delle finalità e degli obblighi del servizio pubblico radiotelevisivo». Ma è «avvalendosi di proposte del direttore generale» che il Cda tra l'altro elabora e approva il piano editoriale, approva la proposta di bilancio della società, il piano di investimenti, il piano finanziario, le politiche del personale e i piani di ristrutturazione e le nomine di dirigenti. Come nelle sue competenze, è stata Annunziata a mettere all'ordine del giorno del Cda di oggi la verifica dei poteri, dopo gli episodi come quello della sovrapposizione tra la striscia informativa di Raidue e il Tg3, che hanno acutizzato lo scontro. Altra questione in piedi, sollevata dal diessino Giuseppe Giulietti, e che non manca di avere una propria valenza sotto il profilo politico, è quella della riorganizzazione degli uffici di corrispondenza, tema sul quale il direttore generale aveva chiesto tempo per un approfondimento e al quale Cattaneo ha già dedicato una prima riunione con i direttori di rete.

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