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«La decontribuzione non deve determinare vuoti contributivi»

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A breve anche noi ci incontreremo con il ministro del Welfare per trovare una soluzione comune e chiudere la riforma entro giugno». Francesco Cavallaro, segretario generale della Cisal, guarda al futuro con ottimismo. L'obbligatorietà del trasferimento del trattamento di fine rapporto nei fondi e il taglio dei contributi per i neo assunti sono l'oggetto del contendere. Qual è la posizione della Cisal? «Siamo contrari all'obbligatorietà della destinazione totale o parziale del Tfr per diversi motivi: per la probabile incostituzionalità della posizione, per il fatto che il rendimento dei Tfr accantonati è superiore a quello di quasi tutti i fondi esistenti, ma soprattutto per il grande rilievo sociale dei Tfr, che rappresenta una risorsa importante per i lavoratori nel momento delicato del passaggio dal lavoro alla pensione». E il taglio dei contributi? «È necessario evitare che la decontribuzione prevista dal disegno di legge determini vuoti contributivi difficilmente colmabili nell'avvenire. La Cisal è favorevole a misure dirette a ridurre il costo del lavoro al fine di favorire la competitività del nostro sistema produttivo e quindi incrementare l'occupazione». Che cosa ne pensa di una Maastricht delle pensioni, ipotizzata dal premier Berlusconi? «Non credo sia facile impartire regole che possono adattarsi a tutti i Paesi». Quali Paesi sono all'avanguardia in Europa nel sistema previdenziale? «Francia e Fran Bretagna. Dovremmo guardare a loro».

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