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PER l SINDACATI «ACCANIMENTO DA REGIME»

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La Lega insiste: aboliamo le trattenute

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Proposta quest'ultima corredata anche da una salata sanzione, fino 51.646 euro, praticamente 100 milioni delle vecchie lire. Dopo la proposta presentata di recente dai leghisti della Camera, anche in Senato è approdato in questi giorni un disegno di legge sulle «norme in materia di bilancio dei sindacati e delle loro associazioni nonchè in materia di trattenute sindacali». Primo firmatario è Antonio Vanzo ma tra i promotori del ddl figura anche il capogruppo del Carroccio a Palazzo Madama, Francesco Moro. «Il disegno di legge - rilevano i senatori della Lega - nasce dall'esigenza di assicurare piena trasparenza ed informazione ai cittadini relativamente alle attività di interesse comune e alla gestione dei loro soldi». Le norme interessano particolarmente Cgil Cisl e Uil: «Fanno la parte del leone - insistono i senatori della Lega - e riscuotono ogni anno contributi superiori a 1.032.913.798 euro, tra tesseramenti, attività di servizi e contributi vari». Di qui la proposta che chiede l'obbligo di redazione dei bilanci. L'altro nodo è quello delle trattenute. Il ddl vieterebbe «ogni forma di trattenuta sindacale, anche se derivante da contratto di lavoro». Il sindacato replica con parole di fuoco a quello che considera un vero e proprio «accanimento». «Neanche il fascismo - commenta il segretario confederale della Cgil Carlo Ghezzi - si è mai accanito nel vietare ad un soggetto quello che è lecito a tutti gli altri soggetti». Ghezzi ricorda che le trattenute, dopo il referendum dei radicali, sono regolamentate da norme pattizie: «O si aboliscono tutte le norme pattizie, da quelle che regolano i rapporti dei consumatori con le banche a quelle che stabiliscono i rapporti tra proprietari e inquilini, per fare degli esempi - dice Ghezzi - oppure non capiamo».

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