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Un altro attentato suicida a Kabul davanti all'ambasciata Usa

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In mattinata in un assalto al governatorato di Kandahar è morto uno degli assalitori. L'episodio più grave è quello avvenuto nei pressi di Khost alla base Chapman dove sono dislocati una cinquantina di militari italiani, oltre a commandos americani - non lontano dalla base Salerno, il quartier generale della task force Nibbio. Quattro kamikaze a bordo di un'auto imbottita di esplosivo è saltata in aria a cinquecento metri dal recinto della base. I quattro, un afghano, due pakistani e uno yemenita, facevano parte del gruppo «di elite» dei mujahiddin (combattenti sacri), che operano in Afghanistan contro le truppe Usa, ed è stato costituito per contrastare con operazioni veloci gli interventi delle forze specializzate americane. Questo gruppo è composto da taleban e combattenti di Al Qaeda. Questo attentato agli alpini è il terzo in dieci giorni. L'ultima volta è stata dieci giorni fa, quando tre razzi da 107 millimetri finirono a circa 500 metri dal perimetro del fortino. E pure negli altri casi gli attacchi non hanno provocato feriti, nè danni. A Kabul l'esplosione provocata ieri sera ha provocato diversi feriti. Tutta la zona centrale, dove sono le ambasciate e il comando della Forza multinazionale Isaf che hanno isolato la zona. La deflagrazione odierna sopravviene due settimane dopo un attacco con razzi contro il quartier generale dell'Isaf, la forza internazionale di assitenza alla sicurezza in Afghanistan.

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