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L'Europa boccia il finto pacifismo dell'Ulivo

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Infatti, l'emendamento presentato dagli eurodeputati italiani dell'Ulivo e di Prc a una risoluzione sulla politica estera e di difesa Ue, nel quale chiedevano che l'Ue «ripudi la guerra». L'emendamento comune, primo firmatario il presidente Pdci Armando Cossutta del gruppo della Sinistra unitaria europea (Gue), affermava che «l'Unione Europea deve ripudiare la guerra quale strumento di risoluzione delle controversie internazionali». La plenaria non ci ha pensato due volte a respingerlo con 229 voti contrari, 170 a favore. I voti di scarto sono stati 59. L'emendamento era stato controfirmato dal coordinatore dell'Ulivo Francesco Rutelli, da Paolo Costa e Marco Formentini (Margherita), Gianni Vattimo (Ds), Antonio Di Pietro (Idv), Monica Frassoni (Verdi), Maria Luisa Morgantini (Prc). L'emendamento degli eurodeputati dell'opposizione italiana è stato posto in votazione con il rapporto sulla «nuova architettura europea di sicurezza e di difesa, priorità e lacune» presentato dal generale francese Philippe Morillon (Ppe). Ma il tentativo è andato male e di fronte al generale francese l'opposizione italiana ha battuto la ritirata. L'aspetto più curioso che riguarda questa discussione è come parlamentari italiani di diversi gruppi che in Europa non sono legati da nessuna alleanza abbiano sottoscritto un emendamento comune. È il caso di Francesco Rutelli, di Antonio Di Pietro, di Paolo Costa i quali appartengono al gruppo dei liberaldemocratici europei (Eldr), che certo non è solito seguire le iniziative dei parlamentari del Gue. Infatti, se si guarda bene alle firme degli emendamenti non appaiono i nomi di europarlamentari italiani di opposizione del gruppo del Ppe per il semplice motivo che i popolari vedevano in questo emedamento una critica alla politica Usa. Infatti, l'onorevole Arie Oostlander (Ppe) ha spiegato in aula che «l'accusa lanciata contro gli Usa, che non possono essere la polizia del mondo, risulta comica se viene da chi non è stato in grado di fare nulla, come dimostra l'esperienza dell'ex Jugoslavia». Ma l'atteggiamento più curioso è apparso quello di Francesco Rutelli, che ha sottoscritto l'emendamento cossuttiano e in aula ha detto una cosa che certo non è piaciuta al vecchio esponente del Pdci. Nel suo intervento Rutelli propone «la leale ed efficace integrazione della difesa europea in una Nato rinnovata e nella riaffermata ed intangibile Alleanza atlantica».

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