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Dissenso Cattaneo-Annunziata su Badaloni: a Bruxelles solo per il semestre europeo, ma affiancato da un collega

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La prossima sede di Badaloni sarà Berlino, mentre quella di Belgrado verrà chiusa definitivamente. Appena finita la guerra, invece, sarà aperto il nuovo ufficio di corrispondenza di Baghdad. Un argomento caldo questo dei corrispondenti che ha visto il dissenso iniziale del presidente Lucia Annunziata, la quale avrebbe preferito mantenere la situazione attuale, senza cambiare nulla. Il braccio di ferro con il dg Flavio Cattaneo si è infine risolto con un compromesso. Rimandata invece la questione del trasferimento di RaiDue a Milano, visto che i consiglieri hanno trovato sul tavolo delle riunioni una copia ciascuno del «Progetto culturale» sul federalismo firmato da Baldassarre e Albertoni. Escludendo la diretta sul corteo di sabato, cosniderato «politico», il CdA ha approvato all'unanimità una delibera secondo cui «la diretta televisiva delle manifestazioni viene concessa esclusivamente per seguire momenti istituzionali e grandi avvenimenti di cronaca. Sono invece escluse tutte le manifestazioni di significato politico. Questo, fermo restando l'autonomia delle varie testate all'interno del palinsesto». Non ci sarà quindi nessun programma speciale, nè dirette-fiume, ma verrà lasciata libera scelta ai direttori dei Tg di dedicare alla manifestazione pacifista gli spazi già esistenti. «Il Cda ha realizzato un documento che risponde alla direttiva della Vigilanza che chiede la presenza del contraddittorio e il rispetto del pluralismo», spiega il consigliere Giorgio Rumi, lasciando viale Mazzini. «Quello realizzato - aggiunge Rumi - è un vero e proprio codice etico di comportamento in occasione di manifestazioni». «Mi pare un'indicazione chiara, che spezza ogni automatismo - sottolinea il consigliere Marcello Veneziani - infatti abbiamo fatto la stessa cosa sabato scorso non riprendendo la manifestazione di Milano». Il Consiglio ha inoltre approvato il rinnovo triennale del contratto con BBC World per l'acquisizione, a condizioni più favorevoli, di documentari a carattere scientifico. È stato anche nominato un Comitato di Coordinamento per l'applicazione del Contratto di Servizio sottoscritto dalla Rai con il Ministero delle Comunicazioni. Per il caso Santoro, «contrario ad un rinvio generico per approfondimenti» si è detto il legale del conduttore, l'avvocato Domenico D'Amati, sulla richiesta di rinvio dell'udienza chiesta dal direttore generale Flavio Cattaneo. Ma sarà oggi il magistrato a decidere: forse invece di 30 la Rai otterrà 15 giorni di tempo. Ieri oltre al Comitato «Fermiamo la guerra», si sono rivolti a Lucia Annunziata anche trenta europarlamentari di diverso orientamento politico con una lettera, proposta dall'europarlamentare diessino Gianni Pittella, nella quale chiedono al nuovo Presidente «che la Rai dedichi maggiore attenzione all'attività del Parlamento Europeo e della deputazione italiana». Da qui la decisione di destinare a Bruxelles più di un corrispondente, almeno nei prossimi sei mesi. Curiosità: in vista della prossima audizione dei vertici Rai in Vigilanza (ieri ha approvato il regolamento Tv per le elezioni) che avverrà martedì prossimo, il direttore generale Cattaneo che, come è noto, non ama essere fotografato né ripreso, ha chiesto espressamente che le telecamere non entrino in aula durante la sua audizione davanti ai parlamentari. Intanto, il ministro Maurizio Gasparri ha annunciato che il governo riproporrà al Senato il testo originario degli art. 15 e 16 del ddl di riforma televisiva, cambiati a sorpresa dalla Camera. «Crediamo in quella pr

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