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Ruini boccia il divorzio breve «Così viene minato il matrimonio»

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E' il bilancio tracciato dal presidente della Cei, Camillo Ruini, durante la sua prolusione al piccolo parlamentino dei vescovi italiani riunitosi a Roma da ieri fino a venerdì prossimo. Un lungo intervento in cui il presidente di vescovi ha «promosso» l'operato del governo anche se con qualche perplessità. Soprattutto per quanto riguarda la recente proposta di legge che riduce da tre anni ad uno il periodo che deve intercorrere tra la separazione dei coniugi e il divorzio. La proposta è stata «bollata» da Ruini come «negativa» in quanto «rende ancora più fragile la tutela giuridica della stabilità del matrimonio» e dove non mancano preoccupazioni per il fatto che la proposta di legge «sia stata approvata praticamente senza dibattito dalla Commissione Giustizia della Camera». In occasione del consiglio episcopale permanente Ruini ha esaminato, come di consueto in questo tradizionale appuntamento, i vari problemi etici e sociali che interessano il presente e il futuro del nostro Paese. E se da una parte il presidente dei vescovi italiani non ha risparmiato critiche ad alcune iniziative del governo, dall'altra ne ha promosse molte. Come per esempio la riforma della scuola che, sebbene riesce a delineare il futuro del nuovo sistema scolastico - ha sottolineato Ruini - «rimarrebbe incompiuta se non si andasse avanti sulla strada di un'effettiva parità scolastica». Inoltre il «Libro Bianco» sul welfare presentato dal Ministro del Lavoro, è ricordato da Ruini come «giusto riconoscimento della famiglia fondata sul matrimonio». Nella sua prolusione il cardinale Ruini ha ricordato anche la soluzione della recente crisi della Rai e ha chiesto alle emittenti pubbliche e private di «migliorare sotto il profilo etico e culturale la qualità delle programmazioni, rispettando le fasce più indifese». Nell'intervento di ieri inoltre il presidente dei vescovi italiani ha parlato anche di terrorismo ricordando l'uccisione, avvenuta lo scorso 2 marzo, del poliziotto Emanuele Petri e quelle, di qualche tempo fa, di Massimo D'Antona e Marco Biagi. «Questi episodi - ha commentato Ruini - ci hanno rimessi di fronte alla realtà del terrorismo politico che ha radici nella tragica stagione delle brigate rosse». Infine l'eminente porporato ha espresso preoccupazione per due leggi oramai divenute «necessarie ed urgenti»: quella sulla procreazione medicalmente assistita e quella, molto sentita negli ambienti della Curia, sullo stato giuridico degli insegnati di religione. Entrambe sono state già approvate dalla Camera e sono attualmente all'esame del Senato. Per queste leggi, Ruini ha chiesto di «non procedere ad altre modifiche che rinvierebbero forse molto a lungo la loro approvazione definitiva».

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