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di LUIGI FRASCA «NON è un momento lieto.

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«Non esistono possibilità concrete di turbative o attentati terroristici. Sono state prese tutte le precauzioni», dice ieri mattina a Roma nell'annunciare il «lavoro di ricucitura» delle «divisioni» che hanno coinvolto i partner europei, nonché dello «strappo» tra Unione e Stati Uniti. Berlusconi, che l'altra notte ha avuto un lungo colloquio telefonico con George Bush, non sembra avere dubbi sulla possibilità che gli «attacchi mirati» delle forze americane possano evitare quanto più possibile vittime civili, facendo capire nel contempo a Saddam Hussein «quanto sia inutile la sua pervicace e ostinata difesa di un potere politico personale». «La speranza — spiega — è di una risoluzione veloce senza vittime, anche grazie alla reazione del popolo iracheno contro la dittatura di Baghdad». L'obiettivo che si prefigge Berlusconi nel quadro dell'Unione Europea è di «tentare di evitare le divisioni e di ricucire il rapporto tra Stati Uniti e Ue, rapporti fondamentali per la pace nel Mondo». «C'è la determinazione degli Usa a procedere in questa azione militare. E — sottolinea — dobbiamo prendere atto di ciò gestendo la situazione affinché non si accompagni ad una perdita verticale di credibilità dell'Onu, ad una crisi dei rapporti transatlantici e alla divisione nell'Unione europea». Poi, si potrà pensare alla ricostruzione economica, politica e sociale dell'Iraq, aggiunge, battendo più di una volta il tasto di una Europa unico soggetto politico con una sola voce in politica estera. Il presidente del Consiglio sottolinea con rammarico il «momento massimo di divisione» nel vecchio continente e al riguardo ritiene che con una politica più realista da parte di alcuni partner tutto questo si sarebbe potuto evitare, consentendo tra l'altro al Consiglio di sicurezza dell'Onu di esprimere un suo ulteriore punto di vista. Dopo il parere negativo espresso a Roma sulle manifestazioni pacifiste, il premier a Bruxelles ha corretto il tiro spiegando di aver «frainteso» una domanda e credendo che questa si riferisse alle prese di posizione dell'opposizione. «Riconosco la buona fede di chi manifesta per la pace. D'altra parte chi non è per la pace e contro la guerra? Consideriamo sempre e comunque la guerra un male. Anche se certe volte — dice Berlusconi — bisogna anche dire che è un male minore». Quindi, ribadisce che dal centrosinistra, a suo avviso, «non può venire nulla di buono. Una opposizione che ha fatto un salto indietro di 30 anni ed esprime i suoi radicali sentimenti antiamericani e antioccidentali di cui dobbiamo dolorosamente prendere atto». Ieri a Bruxelles Berlusconi prima di prendere parte ai lavori del Consiglio europeo ha avuto un lungo colloquio con Tony Blair.

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