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L'ASSEMBLEA DEL 13 DIVENTA «UN PUNTO DI PARTENZA»

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Fassino tenta di tenere insieme l'Ulivo Il correntone critica e Mastella se ne va

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«Non credo che sarebbe utile — aggiunge Fassino che esprime la posizione in un articolo sull'Unità — rinviare sine die l'assemblea in attesa di non si sa quale evento», e afferma che «le forze politiche dell'Ulivo, i movimenti e l'associaziopnismo, il vastissimo corpo degli eletti sono in gradi di dare luogo ad un'assemblea ampia, rappresentativa ed autorevole». Il tentativo di Fassino viene reso noto nel pomeriggio, poche ore dopo che Giovanni Berlinguer, leader della agguerrita minoranza del partito, il «correntone», in mattinata, aveva dichiarato di ritenere che «il disagio di Cofferati sia giustificato, anche perché non c'è solo quello di Cofferati», e aveva sollecitato «un percorso che può cominciare anche il 13 aprile, ma sarebbe meglio che accadesse in una fase successiva, e credo che ci siano le possibilità che ci sia una nuova partenza». E mentre le sinistre e le loro componenti si scontrano, l'aria che tira nella coalizione non piace ormai più a Clemente Mastella , il quale ieri conferma che a questo punto l'Udeur non parteciperà all'assemblea dell'Ulivo. «Ho visto — dichiara — che Marini e altri ritenendo che l'Ulivo sia una pertinenza di Ds e Margherita decidono di andare avanti. Che andassero avanti — dichiara —. Noi non parteciperemo all'assemblea dell'Ulivo. Resta ferma l'alleanza di centrosinistra che confermiamo. Noi siamo interessati a costruire un centro sempre più robusto».

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