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Adesso alla Rai temono la valanga rosa

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Martedì pranzo con Pera e Casini, venerdì la prima riunione. Malumori nella sinistra divisa

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Martedì ci sarà il pranzo a Palazzo Giustiniani con Pera e Casini. A seguire l'incontro informale con Baldassarre e Albertoni e poi, venerdì, l'insediamento ufficiale a viale Mazzini con la prima riunione del CdA e l'elezione dell'Annunziata alla presidenza. Una settimana di fuoco quella che si aprirà lunedì, con la convocazione inviata dal consigliere anziano Francesco Alberoni, per il nuovo vertice della Rai, che sul tavolo riunioni del settimo piano si troverà subito le dimissioni (di rito) del direttore generale Agostino Saccà e dovrà decidere se rivotarlo o indicarne un altro che poi dovrà poi venir confermato dal Tesoro. Se Saccà non dovesse farcela (la sua percentuale di riuscita è salita al 70%) ci sono sempre altri candidati. In prima fila Mauro Masi, seguito da Giancarlo Leone (che continua a tirarsi fuori) e Clemente Mimun, ma c'è già qualcuno (fra i più maschilisti) in Rai che teme una reazione a catena della valanga rosa e ipotizza non solo un buon piazzamento di Giuliana Del Bufalo alla vicedirezione generale ma pensa con terrore a Lilli Gruber al timone del Tg1, Anna La Rosa al Tg2, Bianca Berlinguer al Tg3 e per le reti Angela Buttiglione al posto di Del Noce a RaiUno... «Lucia Annunziata è una mia cara amica, ma al di là dell'amicizia è una persona stimabilissima», afferma l'ormai ex presidente Baldassarre, che ha già pronto un mazzo di fiori da donare alla presidentessa. La «maga di Sarno», come la definiva l'allora presidente Enzo Siciliano, ieri ha passato l'intera giornata asserragliata nella redazione di Ap-Biscom tra decine di telefonate, riunioni, auguri, un pranzo fatto solo di pizza a taglio e insalata, con una sola certezza: «Non voglio fare dichiarazioni». Ieri sarebbe dovuta partire per Baghdad con il caporedattore Lorenzo Ottolenghi. Nel pomeriggio, l'assemblea di saluto ai redattori dell'agenzia. Telefonate ricevute, da molti amici e colleghi (fra cui Lilli Gruber) anche dagli Stati Uniti, ma anche fatte: in particolare al dg della Rai, Saccà, con cui si è informata sull'organizzazione approntata da viale Mazzini per l'emergenza guerra, e ai direttori delle testate giornalistiche della tv di stato. Tra i tanti squilli, il più breve è stato proprio col marito, il giornalista americano Dan Williams che, dal Kurdistan iracheno, ha avuto difficoltà a tenere la linea. E mentre i nonni materni si occupavano di Antonia, la figlia di nove anni, il presidente in pectore parlava anche con alcuni degli altri consiglieri Rai. A Marcello Veneziani ha detto: «Decideremo tutti insieme in consiglio il da farsi» e il consigliere ha apprezzato in particolare il fatto che Annunziata non abbia espresso «posizioni aprioristiche, nè posto condizioni». Poi ha parlato con Giorgio Rumi (che la giudica uno «spiritaccio» utile come «garanzia di rafforzata libertà») ma non si è toccato, ha sottolineato lo storico cattolico, l'argomento del direttore generale. Il blitz dei presidenti di Camera e Senato, che in poche ore giovedì sera hanno scelto Lucia Annunziata alla presidenza della Rai, continua a creare perplessità solo nel centro-sinistra, soprattutto da parte della Margherita. Dal centrodestra invece c'è stato un unanime coro di approvazione. Come anche da parte delle associazioni di donne della politica. Bossi la apprezza perché «non trasversalista», mentre Silvio Berlusconi definisce positiva la scelta e assicura che non c'è stata «nessuna maretta» nella Cdl per la decisioni di Pera e Casini. Francesco Rutelli, invece avverte che la Annunziata «non rappresenta l'Ulivo» anche se è una «donna che ha notevoli qualità intellettuali e professionali». Giu.Cer.

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