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SPIAZZATI I DS

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«Avevo auspicato — dichiara Cofferati — un'ipotesi di coinvolgimento dei movimenti nella discussione per un programma delle forze che oggi stanno all'opposizione e segnatamente per la costruzione di un possibile nuovo Ulivo. Ho visto che hanno deciso di tenere delle assemblee del tutto diverse. La soluzione che prospettano secondo me non ha utilità ed efficacia». Il coordinatore della segreteria dei Ds Vannino Chiti definisce «sorprendente e francamente negativo il no, ancora una volta, di Sergio Cofferati. Non capisco cosa significhi in concreto il richiamo ad un coinvolgimento dei movimenti nella costruzione del nuovo Ulivo e del suo programma, dal momento che nell'Assemblea Nazionale saranno non meno di 800 gli esponenti espressione, non dei partiti, ma di organizzazioni della società». Anche il leader dell'ala liberal della Quercia, Enrico Morando, si augura che il «cinese» modifichi «il suo atteggiamento discutendo, assieme a tutte le altre componenti dell'Ulivo, le modalità per un miglior coinvolgimento della società civile e dei movimenti». Quindi, lamenta che quella di Cofferati a suo avviso «non è una critica costruttiva alle modalità di convocazione e di tenuta dell'assemblea ma ripropone solo una sorta di diritto di veto». L'ex sindacalista incassa invece il plauso della sinistra diessina. Gloria Buffo dichiara: «Anche a me sembra che quell'assemblea organizzativamente si presenta come già preconfezionata - osserva l'esponente del Correntone - perché non ne abbiamo discusso nemmeno noi parlamentari e membri delle direzioni dei partiti».

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