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Pensioni, i sindacati si alleano

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Già mercoledì, infatti, il canovaccio su cui stanno lavorando i i tre segretari confederali, Morena Piccini, Pierpaolo Baretta e Adriano Musi, che si sono incontrati ieri, potrebbe essere ultimato. Il documento, quindi, sarà «girato» ai tre leader sindacali, che si incontreranno nuovamente giovedì nel corso dei direttivi unitari convocati sul terrorismo e potranno così, in caso di fumata bianca, far partire, nei giorni seguenti, la richiesta di un incontro urgente al governo e al Parlamento. Confermati i punti su cui convergono le critiche di Cgil, Cisl e Uil: decontribuzione, mancanza di volontarietà per l'accesso alla previdenza complementare e equiparazione tra fondi aperti e chiusi. Ma il lavoro di ricucitura tra i segretari generali, sebbene avvenga su un terreno sul quale l'unitarietà è rodata da tempo, non appare facile. Pesano ovviamente tutte le differenze che hanno allontanato la Cgil dalla Cisl e dalla Uil senza contare che il documento dovrebbe prevedere, oltre ai no alle norme in questione, anche una parte costruttiva. Tuttavia il segretario della Cisl, Savino Pezzotta, appare ottimista rispetto al fatto che i sindacati raggiungeranno una posizione comune sul tema delle pensioni, e che con questa si presenteranno agli incontri con il governo. «Le tre organizzazioni sindacali hanno concordato di assumere una posizione comune sulle pensioni, su cui penso che cominceremo a lavorare questa settimana», ha infatti annunciato a margine di un convegno a Milano. La delega, secondo i sindacati, ha in particolare un paio di elementi critici «su cui cercheremo di fare delle proposte unitarie. Si tratta delle materie che riguardano la decontribuzione e l'utilizzo del Tfr».

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