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Art. 18, consegnate le firme

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È Gian Paolo Patta, segretario confederale della Cgil, tra i promotori del referendum sull'articolo 18 a sollecitare la confederazione di corso d'Italia a schierarsi a favore dell'estensione delle tutele anche alle imprese con meno di 15 dipendenti. Un impegno che per Patta il sindacato deve assumere ora alla luce della imponente raccolta di firme effettuata in appoggio alla petizione popolare. Per il vice presidente di Montecitorio, Fabio Mussi, «la Camera non può non tener conto di 5 milioni di firme» ha detto, riferendosi al documento consegnatogli dal leader della Cgil, Guglielmo Epifani, in cui si attesta che la confederazione sindacale ha raccolto 5 milioni e 122 mila firme contro le modifiche all'articolo 18 e per l'estensione delle tutele a tutti i lavoratori. «Valuteremo e decideremo a tempo debito» è stata la risposta del leader della Cgil, Guglielmo Epifani, a chi gli chiedeva quali saranno le indicazioni della Cgil verso il referendum di Rifondazione comunista per estendere a tutti i lavoratori l'articolo 18. Nel pomeriggio Epifani ha consegnato al presidente del Senato, Marcello Pera, un verbale che attesta gli oltre 5 milioni di firme raccolte dalla Cgil contro le modifiche all'art. 18. «Si tratta della più grande raccolta di firme mai fatta in Italia» ha detto Epifani. Da parte sua, il presidente della Confcommercio, Sergio Billè, ha detto che «se il referendum sull'articolo 18 venisse approvato, metterebbe alle corde il mercato e soffocherebbe anche la libertà di impresa». Per il capogruppo Prc al Senato, Gigi Malabarba, «lo sbocco delle mobilitazioni dei mesi scorsi contro i licenziamenti ingiustificati e per i diritti è uno solo: il referendum».

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