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Il ct non cambia la squadra che vince

Presentata la squadra azzurra per il trofeo di domani. I quattro selezionati sono De Luca, Marziani, Pisani e Le Jeune-Vizzini

Enrico Tonali
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Squadra che salta bene non si tocca, anzi si. Il c.t. della Federazione Italiana Sport Equestri (FISE) Duccio Bartalucci ha alzato il sipario sulla squadra italiana che parteciperà venerdì alla Coppa delle Nazioni durante l'87° CSIO (Concorso Internazionale di Salto Ostacoli) – Master Fratelli D'Inzeo in corso a Piazza di Siena. È l'appuntamento più importante della lunga manifestazione (è iniziata lunedì e terminerà domenica) nell'ovale di Villa Borghese che ha richiamato a Roma cavalieri, amazzoni e cavalli di 14 Nazioni, delle quali 9, Italia compresa, gareggeranno nella Coppa. In tribuna, dopo una lunga assenza, ci sarà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il team azzurro ha siglato il prestigioso Premio per due anni consecutivi, 2017 e 2018, mettendo fine a un digiuno che durava dal 1985. Il quartetto prescelto da Bartalucci sarà composto da Lorenzo De Luca (in sella a Ensor De Litrange LXIII) e Luca Marziani (Tokio Du Soleil) entrambi dell'Aeronautica Militare, e Riccardo Pisani (Chaclot) e Lucia Le Jeune Vizzini (Loro Piana Flou De Muze) civili. Come rimpiazzo ci saranno Bruno Chimirri (Tower Mouche) e, ulteriore scelta, Emanuele Gaudiano (Chalou) tutti e due dei Carabinieri. «Sono partito dalla finale internazionale della Coppa dei Campioni lo scorso anno a Barcellona, una gara in cui gli azzurri Chimirri, De Luca, Marziani e Pisani hanno sfiorato il colpaccio di vincere, inserendo ora la Vizzini che già era in rampa di lancio per questa Coppa a Piazza di Siena» ha spiegato Bartalucci nella conferenza stampa tenutasi ieri nella Galleria d'Arte Moderna di Valle Giulia che raccoglie molte opere dedicate al mondo equestre ed ha già in passato ospitato manifestazioni legate ai cavalli. In questi giorni vi si tiene una mostra con videoinstallazioni sull'equitazione allestite dall'artista cilena Carolina Saquel. Ad accogliere la squadra azzurra e i giornalisti è stata la direttrice della Galleria Cristiana Collu («è un'ulteriore occasione questa per far conoscere ancor più la nostra istituzione»). Bartalucci – reduce da un delicato intervento (tumore alla prostata) che lo ha tenuto ricoverato per tre settimane, facendo temere la sua assenza dall'appuntamento di Piazza di Siena – non ha fatto previsioni sul risultato della Coppa di venerdì: «La cabala ci è contraria dopo due edizioni vinte ma negli Anni Settanta l'Italia sfatò la sorte centrando il successo quattro volte consecutivamente (1974/1977, n.d.r.) per cui sono fiducioso sulle nostre possibilità. Come Nazioni maggiormente pericolose vedo Belgio, Svizzera e Irlanda, tutte e tre con ottime possibilità». Nato a Modena nel 1952 ma nella Capitale dal 1957, Bartalucci conosce come pochi Piazza di Siena in cui ha esordito a 19 nel 1971 anni con Fauno, cavallo da polo portato a Roma dalla squadra argentina per rivenderlo e rifarsi delle spese del viaggio. Da allora ha partecipato a 23 edizioni del Concorso di Villa Borghese, salendo 60 volte sul podio. Alcuni cavalieri (Arioldi, Chiaudani, Govoni, Moyersoen) con i quali ha gareggiato saranno ancora in campo questa settimana. «Fino a qualche giorno fa temevo di non esserci, ma lo sport mi ha insegnato a lottare e ora sono pronto al nuovo appuntamento».

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