Maria Rosaria Boccia, chiesto il rinvio a giudizio: tutte le accuse del caso Sangiuliano
La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia nell’ambito della vicenda che coinvolge l’ex ministro della cultura e giornalista Gennaro Sangiuliano. I pm capitolini contestano all’indagata i reati di stalking aggravato, lesioni, interferenze illecite nella vita privata, diffamazione e false dichiarazioni nel curriculum in relazione all'organizzazione di alcuni eventi. Nel procedimento risultano parti offese anche la moglie di Sangiuliano e l'ex capo di gabinetto del dicastero, Francesco Gilioli.
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La vicenda
Il caso risale all’estate di un anno fa. Il 24 agosto del 2024 Boccia aveva condiviso sul suo profilo Instagram una foto che la ritraeva in compagnia dell’allora ministro della cultura: “Grazie al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per la nomina a Consigliere del Ministro per i Grandi Eventi”, recitava la didascalia a corredo dello scatto. Lo staff di San Giuliano si era affrettato a smentire le dichiarazioni dell’imprenditrice, puntualizzando che non c’era stata alcuna nomina. Boccia aveva rilanciato, pubblicando a più riprese una serie di documenti relativi a un presunto coinvolgimento in attività istituzionali. Inoltre la donna aveva lasciato intendere di avere un rapporto di particolare vicinanza con Sangiuliano (circostanza poi smentita dal diretto interessato). A quel punto, l’allora ministro della cultura era intervenuto per fare chiarezza sulla vicenda, spiegando di aver preso in considerazione l’eventualità di affidare un incarico, a titolo gratuito, alla 41enne napoletana ma che il suo gabinetto aveva espresso qualche perplessità al riguardo e, dunque, l’ipotesi era tramontata ancor prima di concretarsi. Il 6 settembre del 2024 Sangiuliano rassegnò le dimissioni da ministro della cultura. Tredici giorni dopo denunciò formalmente Boccia per tentata estorsione e pressioni illecite. Da qui l’avvio dell’inchiesta, coordinata dai pm di piazzale Clodio e condotta dai carabinieri di via Selci, che quest’oggi ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dell’indagata.
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Le accuse nei confronti di Boccia
Agli atti del fascicolo di indagine, coordinata dalla pm capitolini Giulia Guccione, sono elencati alcuni episodi, ritenuti dall’accusa gravi o “vessatori”, in danno dell’ex ministro. In particolare la presunta aggressione fisica avvenuta Sanremo il 17 luglio 2024, che ha provocato a Sangiuliano una profonda ferita alla testa, certificata come lesione personale. I pm contestano a Boccia anche presunti episodi di stalking, interferenze illecite nella vita privata, diffamazione e false dichiarazioni nel curriculum in relazione all'organizzazione di alcuni eventi. L’indagata si è sempre difesa, respingendo ogni addebito.
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