Garlasco, Liguori spiazza tutti: "Stasi o Sempio? È linciaggio", cosa non torna
Siamo alla svolta delle nuove indagini per il delitto di Garlasco? In carcere per l'omicidio di Chiara Poggi c'è un innocente, Alberto Stasi? O le accuse ad Andrea Sempio non porteranno a riscrivere la storia giudiziaria del caso di ormai quasi vent'anni fa? Se ne parla nella puntata di giovedì 22 maggio di 4 di sera, il programma condotto da Paolo Del Debbio su Rete 4. Tra gli ospiti c'è Paolo Liguori, giornalista Mediaset, che osserva come tutti i dubbi sulla colpevolezza di Stasi sono simili a quelli sulle accuse a Sempio. "Io non credevo che su Stasi ci fossero quelle prove che consentono di emanare una condanna al di là di un ragionevole dubbio - commenta Liguori - non l'ha creduto il Tribunale di primo grado, non l'ha creduto il Tribunale di secondo grado che hanno stabilito che Stasi era innocente", che poi è stato condannato nel processo di rinvio confermato dalla Cassazione. Per il giornalista non possiamo dire che Stasi è colpevole perché c'è una condanna, perché gli stessi elementi di prova "sono stati fatti a pezzi da un'altra parte della magistratura".
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Tuttavia, gli elementi della nuova inchiesta sull'amico del fratello di Chiara Poggi sembrano a Liguori deboli. "Nel caso Stasi e nel caso Sempio manca il movente - argomenta - Qui c'è il corpo della vittima, dubbi sull'arma e non c'è mai stato un ragionamento sul movente. E si parla di tre ragazzi, all'epoca".
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Le impronte, non databili, il dna, le nuove testimonianze. "Nelle prime ore dopo il delitto è successo un casino nella scena del crimine che è stata violata", ricorda Liguori. "I sentimenti della parte della vittima sono sempre sacri e da rispettare", ma l'opinione pubblica "non può volere un colpevole a tutti i costi". E ancora: "Questo crucifige, questo cercare la vittima quando non ci sono le prove, è linciaggio ed è sempre stato per l'uno e per l'altro", attacca Liguori.
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