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Savoia, l'appello di Emanuele Filiberto: "Tornino in Italia le salme di Umberto II e consorte"

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Emanuele Filiberto di Savoia si rivolge alle istituzioni italiane con un appello per riportare in patria le spoglie dell’ultimo re d’Italia, Umberto II, e della consorte Maria José. Il principe definisce questa richiesta come "un gesto di umanità, rispetto e pace storica". Lo scorso febbraio, il duca di Savoia si era recato a Superga per partecipare alla Messa in suffragio del padre, Vittorio Emanuele, figlio di Umberto II, scomparso nel 2023. In quell’occasione, aveva espresso la propria commozione dichiarando: "Ho sofferto molto per la sua scomparsa, sono felice e commosso che possa riposare a Torino, città che amava e dove desiderava essere sepolto".

Ora, l’attenzione si sposta sulle spoglie di Umberto II e della regina Maria José, attualmente sepolti nell'Abbazia di Altacomba, in Francia. Il 15 marzo, in questa storica sede fondata nel XII secolo da Amedeo III, Conte di Savoia, si terrà una Messa in suffragio per l’ultimo re d’Italia. Alla cerimonia prenderanno parte i rappresentanti degli Ordini dinastici della Real Casa e i membri dell'Istituto Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon. Casa Savoia ha annunciato che "alle ore 15,00 il Principe Emanuele Filiberto, Duca di Savoia, Capo della Real Casa, accompagnato dalla Famiglia Reale, presenzierà in occasione del 42° anniversario dalla morte di Re Umberto II".

L'Abbazia di Altacomba, riferisce il Corriere della Sera, ospita le tombe di numerosi membri della dinastia sabauda, tra cui Umberto III, Amedeo IV, Amedeo V, il Conte Verde Amedeo VI, e Carlo Felice. Fu qui che Umberto II e Maria José, principessa del Belgio, scelsero di essere sepolti dopo la loro morte, avvenuta rispettivamente nel 1983 a Ginevra e nel 2001 a Thonex. Oggi, Emanuele Filiberto rilancia l’idea di una "riappacificazione" storica che potrebbe portare al ritorno in Italia del re noto come il "Re di Maggio", il quale, dopo la proclamazione della Repubblica nel 1946, fu costretto all’esilio.

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