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Fleximan, Cruciani e gli autovelox: "Incidenti? Il vero ricatto"

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Anche a Dritto e rovescio, il programma di politica e di attualità di Rete 4, si è parlato di Fleximan, il "giustiziere" degli autovelox. Sebbene sia quasi sicuro che si tratti di una band che con delle smerigliatrici mette ko i rilevatori di velocità, molto ancora c'è da comprendere sulla strategia e sugli obiettivi di questi misteriosi "vendicatori". In studio è arrivato un ragazzo che a carnevale si è vestito da Fleximan. "Dopo tutti i supereroi, ho cambiato e ho approfittato di questo personaggio", ha raccontato. Da lì si è aperto un dibattito. La giornalista Sabrina Scampini ha preso la parola: "È un dato di fatto che, se uno va meno veloce, è più attento. Se c'è un pedone, riesce ad accorgersene prima. Ci vuole un compromesso: è uno strumento utile che non deve essere utilizzato solo per fare cassa ma va utilizzato in strade dove c'è un alto tasso di incidenti e di mortalità", ha detto. A questo punto nella discussione si è inserito Giuseppe Cruciani. 

 

 

"Gli autovelox servono, ma è inutile dirlo, a vessare il cittadino": ha esordito così il conduttore de La Zanzara. "Quindi il cittadino dovrebbe rallentare per coscienza? Noi dobbiamo sperare che vada piano perché tiene molto alle altre persone?", ha domandato Scampini al suo interlocutore. "In alcuni Paese l'autovelox non esiste. Io sono a favore della libertà individuale e della responsabilità individuale", ha continuato Cruciani. "Quando si parla di sicurezza, serve un discorso serio", ha commentato la giornalista. Il conduttore radiofonico ha spiegato il suo punto di vista: "Vengo da te, al grande ricatto di questi giorni. C'è chi considera, come me, un moto dello spirito. Fleximan è quello che vorremmo fare ma siamo costretti a dire che non si può fare. Incarna il nostro spirito ribelle. Quando ti dicono che ci sono i morti, quello è il vero ricatto", ha concluso. 

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