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Michele Santoro in campo, l'annuncio da Floris per le europee: "Tutto me stesso"

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La corsa delle elezioni europee della prossima primavera sembra già iniziata, almeno nella dialettica politica. Ma Michele Santoro si candiderà o no? Il giornalista che da tempo è uno dei più strenui difensori della causa pacifista, in Ucraina come in Medio Oriente, è intervenuto nella puntata del 30 gennaio di Dimartedì, su La7. Intervistato come di consueto da Giovanni Floris, l'ex volto di tanti talk show Rai ha parlato dei confitti in corso e dell’attualità politica dell'ultima settimana, poi il conduttore fa la domanda fatidica: si candida alle prossime elezioni europee?

 

Come noto Santoro è al lavoro per una lista pacifista con esponenti di sinistra ma non solo. Tra i nomi "papabili" nei mesi scorsi si era parlato dell'ex sindaco di Roma Ignazio Marino e l'ex magistrato e sindaco di Napoli Luigi de Magistris. "Io alla mia età ho una sola cosa: non ho soldi, non ho partiti, non ho niente", premette il giornalista. "Ho la mia faccia e la gente sa che si può fidare di me anche quando mi critica - argomenta Santoro -  sa che io sono uno che parla un linguaggio chiaro, quindi il mio problema non è candidarmi" in prima persona, ma "è riuscire a portare a Bruxelles e a Strasburgo un gruppo di persone che coerentemente faccia una battaglia contro la guerra". 

 

Detto questo, il dubbio resta: si candida o no? Santoro arriva al punto: "Se io riuscirò a non imbrogliare l'elettore ma a dirgli: guardate, contate su questa lista perché avrete un motore contro la guerra che si accenderà", allora il progetto si potrà realizzare. Insomma, servono delle "garanzie". Se ci saranno, "allora io l'avventura la farò e metterò tutto me stesso per riuscire a produrre il risultato, ma prima devo costruire qualche cosa di cui non mi debba vergognare il giorno dopo che l'ho presentata", afferma, Insomma, prima la lista, poi la discesa in campo (che non sarebbe la prima, dato che è stato parlamentare europeo tra il 2004 e il 2005 con Uniti per l'Ulivo). "Che tempi ti dai?", chiede Floris con Santoro che indica la fine di febbraio come termine per "capire quello che siamo in grado di fare". Il conduttore a quel punto chiosa: "In bocca al lupo e complimenti per la tua voglia di fare politica". 

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